Il ‘pezzotto’ mette in crisi gli italiani, in arrivo multe salatissime e non solo

L’ultima partita di Conference League 2022 ha regalato bellissime emozioni ai tifosi, ma anche un bel “guaio” per migliaia di utenti.

Durante la diretta, infatti, tantissimi utenti che stavano usando una piattaforma di streaming illegale sono stati “beccati in flagrante”. Adesso, per loro, si prospettano giornate molto difficili. Ma per capire bene cos’è successo, facciamo chiarezza su cos’è il “pezzotto” e chi adesso sta per ricevere multe salatissime.

Conference League 2022
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La Guardia di Finanza, anche se noi non ce ne accorgiamo, lavora alacremente per combattere (anche) la pirateria online. Il fenomeno, che molti potrebbero pensare limitato e marginale, in realtà in Italia vale qualcosa come 200 milioni di Euro. I siti web illegali sono davvero tanti. Secondo un’indagine effettuata da Fapav (la Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi), nel nostro Paese sono attivi almeno 2 milioni di abbonamenti pirata. Questo significa, per chi lavora nel comparto, perdite anche fino a 700 milioni di euro.

Conference League 2022, cos’è il ‘pezzotto’ e cosa succede a chi lo usa

Grazie ad un metodo illegale, il famoso “pezzotto”, un cittadino può connettersi alle piattaforme streaming a pagamento. Netflix, Dazn, Sky eccetera. E con una cifra irrisoria guardare programmi che altrimenti costerebbero molto di più. Potrebbe sembrare una cosa “da poco”, invece dietro ci sono giri di soldi impressionanti.

Stream Creed è solo l’ultima delle realtà scoperte dalla Guardia di Finanza. Gli utenti, con un set-box non regolamentare, hanno avuto accesso ai contenuti televisivi su Pc, cellulari e tablet. Per fare questo, però, hanno creato account, ideato credenziali, e usato ovviamente la connessione internet di proprietà. Perché il sistema Iptv funziona in questo modo, cioè sfrutta la trasmissione dei canali televisivi sulla rete informatica.

Chi aderisce a questo sistema illegale, molto spesso non sa che può subire conseguenze gravi. Prima di tutto diventa soggetto vulnerabile nelle mani dei criminali. Perché fornisce informazioni anagrafiche e bancarie ad esempio. Ma non solo. La Legge “non ammette ignoranza”, lo sappiamo bene.

Chi attiva un abbonamento illegale viene considerato un “complice attivo”. Rischia di essere indagato per Ricettazione. Reato per cui è previsto anche il carcere fino a 8 anni. Quando non viene elevata una multa che può arrivare anche a 25 mila Euro. Forse, per risparmiarne qualche decina non merita affatto. Nonostante ciò, come detto sopra il fenomeno è (troppo) ampio e coinvolge migliaia di cittadini.

Cosa ha fatto la Guardia di Finanza e cosa sta per succedere a milioni di utenti

Durante l’ultima partita di Conference League, le Fiamme Gialle hanno dato una bella “stoccata” alla pirateria online. Non si sono limitate a sequestrare la piattaforma Stream Creed. Hanno atteso che ci fosse un grande afflusso di utenti, previsto appunto per una partita di calcio così importante.

Quando i clienti illegali hanno acceso i dispositivi e inserito le credenziali, però, non hanno avuto il piacere di gustarsi l’evento sportivo. La Guardia di Finanza ha intercettato le connessioni e inviato un messaggio agli utenti. La comunicazione segnalava che la connessione era stata tracciata.

Stream Creed, lo ricordiamo, era composta da almeno 20 mila iscritti, spalmati su 500 siti illegali, e l’attività gestiva anche 40 canali Telegram. Tutto questo, ad oggi, è sotto sequestro. Ma le Fiamme Gialle, adesso, sanno anche chi aveva attivato la connessione col “pezzotto”. In arrivo, per loro, come minimo multe da capogiro e il rischio di reclusione anche fino a 8 anni.

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