Pensioni: ancora molte incertezze sulla riforma ma spunta Quota 41 per tutti

Si ricomincia a parlare di riforma pensioni ma le notizie sono ancora incerte. Tutto sarà più chiaro dal 1° gennaio 2023.

Per lo meno è ciò che si auspicano sindacati e governo che desiderano abrogare la legge Fornero il prima possibile. Perché le cose da decidere al tavolo delle trattative riguardo alle pensioni sono ancora molte.

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Nello stesso tempo poche anche le certezze. Tra queste, la fine a 31 dicembre 2022 della Quota 102, ovvero la possibilità di andare in pensione anticipata due anni prima del previsto. Si ricorda che la Quota 102 ha sostituto Quota 100 utilizzata fino al 31 dicembre 2021. E si sta pensando a una Quota 100 per tutti.

Pensioni: ancora molte incertezze sulla riforma ma spunta Quota 41 per tutti

C’è ancora molta indecisione sulle tavole delle trattative riguardo alle pensioni. Se le parti non riesco a trovare una soluzione si ritornerà alla legge Fornero. Quindi, una pensione per tutti al raggiungimento dei 67 anni di età anagrafica.

In realtà una proposta è stata presentata da Lega e CISL. Si tratta di una Quota 41 per tutti. Ovvero, l’uscita anticipata dal lavoro con solo con gli anni di contributi.

In realtà, esiste già una possibilità di pensionamento anticipato con 41 anni di contributi. Si tratta della pensione anticipata per i lavoratori precoci, cioè quei lavoratori che hanno versato un anno di contributo prima dei 19 anni di età.

La proposta di Lega e CISL, tra l’altro, cambierebbe anche il sistema di calco che avverrà con il sistema contributivo. Attualmente Quota 41 per precoci si avvale del sistema misto, ossia metà contributivo e metà retributivo.

A proposito del sistema contributivo, il governo sarebbe favorevole a un unico calcolo contributivo a prescindere dalla tipologia di pensione che sarà varata da oggi fino a fine anno.

Quanto si perde sull’assegno

Ma cosa potrebbe comportare a livello economico scegliere Quota 41? Secondo una stima il taglio dell’assegno potrebbe essere di circa il 10%. Attualmente, chi decide di uscire dal mondo del lavoro con Quota 102, avrebbe una perdita sull’assegno tra il 4 e il 15%.

Non resta che aspettare le decisioni del governo. Però questa attesa rende nervosi molti italiani perché temono di essere bloccati nella legge Fornero anche nel 2023.

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