5 comportamenti che aumentano il rischio di malattie del cuore, l’ultima è da non credere

Esistono diversi fattori che alzano le probabilità e il rischio di malattie al cuore, ma forse una di queste non l’avremmo mai pensata.

Purtroppo le malattie cardiache sono tra le principali cause di morte, in Italia come nel mondo. Oltre alla predisposizione genetica, esistono diversi fattori scatenanti. Esaminiamo i 5 principali comportamenti che sicuramente portano ad un rischio più alto. Tra questi, uno non è molto considerato.

rischio di malattie del cuore
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Tutte le problematiche di carattere cardiovascolare rappresentano, secondo gli ultimi dati dell’ISS, il 44% di tutti i decessi in Italia. Scendendo nello specifico, le cardiopatie ischemiche sono addirittura la prima causa di morte nel nostro Paese. Anche chi sopravvive, però, non ha un’ampia aspettativa e qualità di vita. Il malato diventa un paziente cronico. E non da ultimo questo si riversa in molti costi per la società.

Basti pensare i cittadini affetti da invalidità cardiovascolare sono, stando ai dati ISTAT, il 4,4 per mille, e che il 23,5% della spesa farmaceutica italiana è inerente al comparto cardiovascolare. Possiamo però fare ancora molto per evitare che questi numeri salgano di anno in anno. Secondo numerosi studi, effettuati in tutto il mondo, la prevenzione è l’arma migliore da usare. Anche chi ha storie familiari di malattie cardiovascolari può evitare di ammalarsi. Ecco quali sono i 5 comportamenti da tenere costantemente sott’occhio.

5 comportamenti che aumentano il rischio di malattie del cuore

Se vogliamo aiutare il mondo scientifico a curarci dalle potenziali malattie cardiache possiamo cambiare alcuni stili di vita. Ad esempio, è risaputo che livelli troppo alti di “colesterolo cattivo” (LDL) sono responsabili di infarti e attacchi di cuore. In alcuni casi, purtroppo, la colesterolemia è dovuta a fattori genetici o ad altro, ma se non abbiamo problemi di questo tipo possiamo migliorare l’alimentazione. Evitiamo il più possibile carne, formaggi, cibi raffinati e fritti. E preferiamo frutta e verdura, cereali, legumi e frutta secca.

Le infiammazioni sono un altro fattore responsabile dell’aumento di probabilità di malattie cardiovascolari. Il cuore “soffre” a causa del continuo stress ed è importante cercare di evitare il più possibile di innescare infiammazioni nell’organismo. Che possono essere di vario tipo. Anche in questo caso, l’alimentazione sana gioca un ruolo fondamentale, perché è anche attraverso alcuni cibi che si innescano infiammazioni croniche a carico di diversi organi.

La pressione alta, com’è risaputo, non aiuta il cuore che, anzi, va incontro a Ictus più frequentemente. La cosa a cui stare attenti è controllarla spesso perché solitamente una pressione alta non dà sintomi palesi. Soprattutto dopo i 40 anni, è un fenomeno praticamente fisiologico, e dunque meglio prevenire che ritrovarsi a diventare soggetti a rischio.

Il fumo è un vero killer del cuore. Basti pensare che smettere di fumare può allungare la vita anche di 10 anni. Anche e può sembrare difficile uscire da questo vizio, bisogna ricordare che chi smette di fumare trova beneficio già dopo pochi giorni. Dopo qualche settimana la respirazione aumenta notevolmente e nel giro di pochi mesi si abbattono moltissimo le probabilità di andare incontro a malattie cardiache.

L’ultimo comportamento che può “salvarci la vita” è dormire bene. Esattamente, proprio così. Alcuni studi confermano che una cattiva qualità del sonno generale unita al conseguente stress e stanchezza possono aumentare moltissimo le probabilità di malattie del cuore. Se ne evince che per mantenersi in buona salute, in fondo, basta condurre una vita senza eccessi. Soprattutto “ad una certa età”.

(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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