La pensione spetta anche a chi non ha mai lavorato? La risposta che non ti aspetti

La pensione è un riconoscimento che spetta ai soggetti che hanno svolto un lavoro e quindi maturato contributi.

Quindi, contributi e lavoro sono due aspetti della stessa medaglia e di questo si deve tener conto. Di conseguenza, chi non ha mai lavorato oppure non ha maturato abbastanza contributi non può richiedere la pensione.

pensione
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La legge italiana garantisce però ai cittadini al compimento dei 67 anni e con reddito basso delle prestazioni sociali una pensione sociale.

La pensione spetta anche a chi non ha mai lavorato? La risposta che non ti aspetti

La riforma delle pensioni, di cui il Governo sta discutendo da mesi, tarda ad arrivare a una svolta, prima a causa della pandemia poi a causa della guerra in Ucraina. Attualmente, per andare in pensione occorre aver versato un certo numero di contributi e quindi aver lavorato. Di conseguenza nel 2022, le possibilità di andare in pensione sono tre:

  • 67 anni di età con almeno 20 anni di contribuiti versati;
  • 67 anni di età e almeno 15 anni di contributi, ai sensi delle varie deroghe alla Legge Amato del 1992;
  • 71 anni e solo 5 anni di contributi. Si tratta in questo caso della pensione di vecchiaia.

Come si evince, la necessità di aver lavorato e versato contributi è imprescindibile per richiedere la pensione di vecchiaia.

In ogni modo, come si diceva in precedenza, la legge prevede se in soggetto versa in condizioni di disagio una pensione sociale. In realtà non si tratta di una vera e propria pensione ma di un contributo economico erogato dall’INPS.

L’assegno sociale a chi spetta

Infatti, in realtà si tratta di un assegno sociale versato a coloro che, al compimento dei 67 anni, non hanno maturato contributi per andare in pensione.

Per il 2022 l’importo dell’assegno è di 468,10 euro suddivisi in 13 mensilità. L’INPS con una circolare, la numero 197 del 23 dicembre 2021, ha basato l’importo tenendo conto delle variazioni ISTAT dei prezzi al consumo.

Ma a chi spetta? In sintesi a tutti i cittadini:

  • italiani;
  • comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza;
  • extracomunitari familiari di cittadini comunitari;
  • extracomunitari con permesso di soggiorno UE per lungo periodo;
  • stranieri o apolidi in possesso dello status di rifugiati politici.

Inoltre, spetta anche ai soggetti coniugati con reddito personale pari a zero, ma anche ai coniugati con un reddito del nucleo familiare inferiore a 6.085,30 euro.

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