Proprio nelle stesse ore in cui Papa Francesco stava parlando con i bambini ucraini, è arrivata una terribile notizia. Vediamo nel dettaglio cos’è successo.
La visita di Papa Francesco in Ucraina era attesa da molto tempo. D’altronde, la nazione sta vivendo mesi di profonda paura dopo la decisione della Russia di invadere il territorio. La sua vista arriva oltretutto a pochi giorni di distanza da quello che è stato chiamato il massacro di Bucha.
Centinaia di civili uccisi nelle strade, e l’occidente sembra profondamente convinto che sia responsabilità diretta dei russi. Qualche dubbio resta, visto che le stesse autorità ucraine non avevano inizialmente denunciato questo crimine. Resta però il fatto che questo episodio sta portando questa guerra verso il punto di non ritorno.
Papa Francesco, ecco cosa ha detto ai bambini in Ucraina durante la sua visita
Sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea hanno deciso che faranno delle nuove sanzioni commerciali contro Mosca. Una guerra mondiale sembra insomma sempre più vicina, ed è in questo contesto che Francesco è sbarcato in Ucraina. Al termine dell’udienza generale il papa ha deciso di raccogliere intorno a sé un gruppo di bambini ucraini e ha srotolato una bandiera che portava con sé.
Era quella di Bucha, portata per testimoniare come questo massacro sia vissuto con dolore dal pontefice. Francesco a quel punto ha spiegato ai ragazzi che “Questa bandiera viene dalla guerra, da Bucha. Anche qui ci sono alcuni bambini ucraini. Sono dovuti fuggire. Non dimentichiamo gli ucraini. È duro essere sradicato dalla propria terra per la guerra”. Bergoglio ha poi continuato il suo intervento affermando che mai come adesso si stanno vivendo dei tempi oscuri. E quanto accaduto nella città di Bucha ne è purtroppo il più fulgido esempio.
Papa Francesco, la sua esortazione all’Occidente per pregare per i bambini ucraini
Ai ragazzi, il papa ha poi spiegato che “Crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora che si metta fine a questa guerra, si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione. Preghiamo insieme su questo”.
Per quanto riguarda la bandiera di Bucha il pontefice ha in seguito precisato che gli era stata portata dalle autorità. In seguito Bergoglio ha esortato tutti a pregare per i bambini ucraina che si sono ritrovati vittime innocenti di questo scontro tra superpotenze. Un monito che l’intero occidente non deve dimenticare: “Questi bambini sono dovuti fuggire e arrivare a una terra strana: questa è uno dei frutti della guerra: non dimentichiamoli e non dimentichiamo il popolo ucarino. E’ duro essere sradicato dalla propria terra per una guerra”.
Mentre Francesco pronunciava il suo discorso, è arrivata purtroppo una tragica notizia
Purtroppo, proprio mentre Francesco pronunciava questo discorso, il destino gli ha riservato un’orrenda e atroce coincidenza. Quelle infatti sono le stesse ore in cui è stato ritrovato morto il piccolo Sasha, un bambino di soli quattro anni. La sua scomparsa era stata segnalata in Ucraina verso le metà di marzo. Aveva lasciato la regione insieme alla nonna per sfuggire alla guerra che era appena iniziata.
Questa tragica notizia è stata subito confermata dalla madre del ragazzo: “Oggi abbiamo trovato il corpo di Sashenka. Ringrazio chi ha aiutato nella ricerca, ringrazio tutti per le preghiere e la fede, grazie per il sostegno Sashenka, il nostro angioletto è già in cielo. Oggi la sua anima ha trovato pace”.
La sua scomparsa aveva catturato la comunità internazionale, il piccolo era diventato uno dei simboli di quanto una guerra possa diventare atroce nei modi più impensati. In molti si erano uniti alle ricerche dopo la sua scomparsa. In particolar modo in Italia, dove forse il bambino stava scappando insieme alla nonna.
Un appello era stato lanciato nei giorni scorsi per ritrovarlo da un’associazione di Cagliari che si occupa della difesa dei minori. Una situazione difficile, anche perchè purtroppo la nonna era già stata ritrovata morta su una barca.
