Fine emergenza: cosa succede ora ai prezzi di mascherine e tamponi

Ci siamo, il 31 marzo scorso è finalmente terminato lo stato di emergenza. Ma in molti si chiedono: quali saranno ora i prezzi di mascherine e Tamponi?

L’emergenza Covid (sembra) finita. Nonostante la data ufficiale decisa dal Governo, il 31 marzo, il virus non è scomparso. Non ne ha nemmeno l’intenzione, viste le continue varianti che spuntano una dopo l’altra. Quindi, ancora per qualche tempo, dovremo indossare mascherine e anche effettuare tamponi.

tamponi e mascherine
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Come sappiamo, anche se la pandemia sembra essere sotto controllo, il virus continua a “fare vittime”: i contagi ci sono, alcune persone in terapia intensiva ci sono. Ecco perché il Ministero della Salute ha pensato ad un graduale ritorno alla normalità. Mascherine, Green Pass e Tamponi, infatti, non sono stati “messi in soffitta” due giorni fa.

Ancora per tutto il mese di aprile le persone dovranno possibilmente evitare assembramenti e, all’interno di negozi, uffici e locali, indossare le mascherine. Così come nei mezzi pubblici. Il Green Pass – almeno quello base – sarà necessario per tutto maggio. Sempre che nel mentre non peggiori la situazione sanitaria nazionale. E a pagare, ancora una volta saranno i cittadini. Andiamo a capire perché.

Stop ai prezzi calmierati: quanto costeranno mascherine e tamponi

Tra le tante novità contemplate dalla fine ufficiale dello Stato d’Emergenza, vi è lo stop alla normativa che imponeva prezzi calmierati per i dispositivi di protezione da Covid (mascherine) e per i tamponi rapidi in farmacia. Attualmente, i prezzi per questi ultimi variano da 8 a 15€, mentre le Ffp2 costano da 0,50 fino a 1,50€ a seconda della Regione e dell’attività presso cui sono in vendita.

Federfarma, in una circolare inviata come da routine alle associazioni di Regioni e Provincie, comunicava proprio che dal 31 marzo il prezzo calmierato delle mascherine a 0,50€ non sarebbe stato più applicabile. Sempre nella circolare, si informava che dal 1 aprile non sarebbe stato più possibile nemmeno vendere mascherine con un’etichetta scritta in lingua diversa dall’italiano. Parliamo in questo caso delle chirurgiche e non delle Ffp2.

Con lo stop ai prezzi calmierati, però, arriva l’inevitabile “mazzata”. Il rischio è che i prezzi – in questo caso soprattutto dei tamponi – torni a prima della norma emanata dal Ministero della Sanità. Dunque a cifre comprese tra i 20 e i 40€.

Considerando che saranno obbligatori per alcuni lavoratori, e comunque anche per contenere la diffusione del virus, il rialzo dei prezzi non sarà certo di aiuto agli italiani. Mentre il Ministero della Salute sta valutando la possibilità di prorogare il prezzo calmierato almeno per qualche altro tempo, sempre Federfarma ha inviato una comunicazione informale.

Tutte le 14 mila farmacie sul territorio italiano che effettuano tamponi, sono state invitate “mantenere il prezzo calmierato attuale di 15€ per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi.” Un consiglio, spiega il Presidente dell’associazione Tobia, “che sono certo sarà raccolto dagli addetti ai lavori sul territorio“. E speriamo che sia davvero raccolto l’invito al “senso di responsabilità” presente nel comunicato.

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