Artrosi, molti contribuenti si chiedono che tutele preveda lo stato per chi ne soffre. Vediamo nel dettaglio.
La Legge 104 è stata varata all’inizio degli anni novanta, e si è da subito rivelato un supporto economico importantissimo per tantissime persone che soffrono di malattie croniche altamente invalidanti.
Fino a quel momento infatti, questa categoria non era per nulla tutelata, nonostante parliamo di spesso che spesso, oltre ad una qualità della vita compromessa, faticano anche ad avere quella continuità lavorativa necessaria per la sopravvivenza.
Si può dunque dire che con la sua emanazione, lo stato si è finalmente preso carico e responsabilità di persone che fino a quel momento erano state sostanzialmente abbandonate a loro stesse. L’artrosi è in Italia tra le malattie croniche più debilitanti. Per questo si tratta di una malattia che rientra con largo diritto, tra quelle comprese dalla Legge 104.
L’artrosi provoca infatti in chi ne soffre dei dolori continui, che si attenuano soltanto al momento di andare a letto, quando il corpo viene messo a riposo. Per questo per chi ne è affetto scatta il diritto a percepire la 104, anche se poi bisogna anche rispettare degli altri parametri per accedere alle agevolazioni economiche previste. Ma trattandosi di una malattia cronica considerata invalidante, nel momento in cui la si contrare, le possibilità di poter accedere alla Legge 104, anche indipendentemente dal reddito, restano comunque alte.
La prima cosa da fare se si soffre di questa patologia cronica, è chiedere il riconoscimento dell’invalidità civile. Un richiesta che va presentata alla Commissione Medica dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, Questo è infatti l’ente preposto alla valutazione, ed è necessario che per ottenere l’accesso a questi benefici, venga convalidata un’invalidità che sia pari o superiore al 33,33 per cento.
Da questa percentuale in poi scattano in modo progressivo delle agevolazioni a cui ha diritto il beneficiario. Tra queste, vi è ad esempio la possibilità di avere dei contributi economici per l’acquisto di protesi. Si viene anche agevolati poi nella ricerca di un lavoro. È infatti previsto anche diritto quello di avere una corsia preferenziale che inizia con l’iscrizione agli elenchi provinciali del lavoro.
C’è poi la possibilità di usufruire del congedo retribuito dal lavoro per le cure, che viene rinnovato ogni anno. Ci sono naturalmente dei limiti per restare dei benefici della Legge 104. E in questo specifico caso, il congedo straordinario retribuito può durare per un massimo di trenta giorni lavorativi. Queste può essere concesso poi esclusivamente su richiesta dell’asl di riferimento sul territorio.
E necessita inoltre anche di un’autorizzazione specifica da parte del medico competente. Non sono invece purtroppo previste eventuali indennità di accompagnamento per chi soffre di questa patologia, ed è comunque costretto a prendere sempre i mezzi pubblici.
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