Prodotti bloccati a causa della guerra in Ucraina? Il chiarimento del Ministero

Esiste un prodotto in Italia che potrebbe ben presto esaurirsi a causa della guerra in Ucraina. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo. 

La guerra in Ucraina continua a tenere tutto il mondo con il fiato sospeso. Per quanto infatti le trattative tra Kiev e Mosca continuano, le ultime dichiarazioni di Biden non sembrano preludere a una fine del conflitto.

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Il Presidente Usa ha definito nella giornata di ieri 16 Marzo 2022 Putin un vero e proprio criminale, e con questo livello di dialogo, sembra al momento impossibile che l’invasione russa possa fermarsi. E le conseguenze economiche di questa guerra iniziano ad essere visibili anche in Italia. 

Prodotti bloccati, quali sono quelli a rischio e le segnalazioni sul territorio

Si stanno moltiplicando nel nostro territorio negli ultimi giorni le segnalazioni che riguardano la scarsità di alcuni prodotti alimentari. Un allarme che arriva anche dalle maggiori realtà industriali del settore agroalimentare. E sulla questione è intervenuto direttamente il Ministero della Salute. Lo ha fatto pubblicando una circolare in cui vengono esposte le criticità conseguenti allo stop all’esportazione di alcuni prodotti da Kiev. Tra questi vi è ad esempio l’olio di semi di girasole.

Un alimento che gli italiani utilizzano molto in cucina, pur non facendone un uso smodato, ma che ha un’importanza vitale per la nostra industria. E grazie a questo infatti che vengono realizzati nelle nostre fabbriche pasta, biscotti, sughi e tanti altri alimenti. Le scorte di olio di semi di girasole rischiano di esaurirsi entro la fine del prossimo mese, e non sarà una situazione semplice da affrontare per il nostro paese.

Preoccupa poi anche la primavera. Se la guerra impedirà la tradizionale semina in Ucraina, verrà impedita nei fatti la produzione quest’anno. 

Le dichiarazioni dell’ad di Conad

C’è molta preoccupazione tra gli industriali italiani, e sull’argomento è intervenuto in questi giorni l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese.

L’uomo si è detto preoccupato dal comportamento dei consumatori: “Non c’è alcuna giustificazione nella corsa agli accaparramenti dei prodotti alimentari e non c’è nessun problema nell’approvvigionamento delle merci. Sembra di essere ritornati indietro di due anni, all’isteria che esplose all’inizio del primo lockdown: ma anche allora problemi di approvvigionamento non ce ne furono”.

Ha confermato però che questo discorso non vale per l’olio di semi di girasole: lì la carenza esiste e questo prodotto rischia entro una ventina di giorni di sparire dagli scaffali dei supermercati italiani. A suo parere però questa potrebbe anche non rappresentare un grosso problema per le famiglie. Queste lo utilizzano infatti maggiormente in casa per le fritture e si potrà trovare un sostituto in tal senso. E l’industria alimentare italiana in tal senso si è già attivata.  

Prodotti bloccati, il Ministero pone anche il tema degli approvvigionamenti

Il Ministero della salute nella sua circolare ha poi posto anche il tema degli approvvigionamenti ma anche dei possibili candidati a sostituire l’olio di semi. In questa situazione infatti, c’è bisogno di avviare un iter che permetta ai produttori di sostituire l’olio di semi come ingrediente nelle etichette. Una soluzione provvisoria a cui si sta pensando è quella di introdurre dei sistemi equivalenti in cui le aziende possano aggiungere in seguito questa specifica sui prodotti.

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