Bollette, la vera batosta arriva ad Aprile: cosa succederà

Bollette, la situazione potrebbe persino peggiorare nei prossimi mesi, con nuovi aumenti sul prezzo delle utenze di luce e gas. 

Il caro energia sembra il nuovo nemico che i cittadini italiani si ritroveranno a fronteggiare quest’anno.

Se già gli ultimi anni di pandemia avevano innescato una crisi economica molto difficile da affrontare per famiglie e aziende, adesso la situazione sembra persino più grave. Gli abnormi aumenti a cui stiamo infatti assistendo nel campo dell’energia, stanno rapidamente trascinando nella povertà tantissime famiglie italiane. 

Le bollette sono più che raddoppiate negli ultimi mesi

D’altronde, le bollette negli ultimi mesi sono più che raddoppiate rispetto agli anni precedenti. Il governo ha dedicato al tema ben due provvedimenti, ma non è detto che questi aiuti economici riusciranno davvero a calmierare la situazione. Intanto, le associazioni a tutela dei consumatori continuano a stringere accordi con gli enti governativi e i fornitori di energia elettrica.

L’ultima intesa è stata ad esempio raggiunta con Eni, e riguarda la possibilità di rateizzare i pagamenti per l’energia. Una misura labile per certi versi, considerato che il pagamento viene semplicemente diluito e posticipato. Ma che forse nelle intenzioni del governo, può comunque offrire sollievo ai cittadini. Il piano di rateizzazione siglato con Eni, prevede la possibilità di ricorrere a una piano di dilazione dei pagamenti fino a dodici mesi. Non saranno applicati tassi di interessi e non verrà richiesta una rata minima. 

Bollette, come funziona l’intesa con Eni e il nuovo piano di rateizzazione

Questo piano potrà essere attivato dai contribuenti italiani già adesso su tutte le fatture emesse nel 2022 fino alla data del 30 Aprile. Una scelta fatta perchè in molti temono che il vero salasso per gli italiani, arriverà proprio nel mese di Aprile. Una previsione fatta in relazione allo scoppio della guerra in Ucraina, che ha peggiorato ancora di più la situazione. La Russia contribuisce infatti a rifornire l’Europa con il 40 per cento del gas totale.

In questa guerra appena iniziata, e a cui l’Ue sta reagendo mediante sanzioni economiche, la scelta di interrompere o ridurre le forniture da parte di Mosca sarà difficile da sopportare. In primo luogo perché acquistare gas altrove costa di più. 

Bollette, l’allarme lanciato dal nuovo report del centro Nomisma Energia

Sul tema dei rincari energetici, è uscito di recente un nuovo rapporto prodotto dal centro Nomisma Energia. Nel documento si legge come “l’adeguamento, il secondo per il 2022, partirà dal primo aprile, ma verrà deciso verso la fine di marzo”. C’è infatti un problema che secondo Nomisma si sta forse un po ‘sottovalutando.

Al momento l’adeguamento delle fatture energetiche è basato sulle quotazioni del mese di Febbraio. Quotazioni alte, che difatti hanno prodotto dei primi aumenti insostenibili, con i prezzi di luce e gas raddoppiati rispetto allo scorso anno.

Ma a febbraio, i prezzi comunque non erano ancora alti come adesso. E questo significa non appena verrà predisposto l’adeguamento alle quotazioni di mercato. E questo dovrebbe avvenire nel mese di Luglio. Per questo Nomisma scrive che “se dovessero durare questi valori, il balzo delle tariffe gas è solo rimandato di qualche mese al primo luglio“.

Rincari bollette, il costo per l’agricoltura potrebbe diventare ben presto insostenibile

Inizia poi a preoccupare particolarmente, la situazione nel mercato agricolo. I costi di produzione sono in continuo aumento a causa dei rincari energetici. E per le aziende andare avanti sta diventando sempre più difficile.

Ne ha parlato in questi giorni la presidentessa di Coldiretti Bio Maria Letizia Gardoni. La donna ha in primo luogo spiegato in che modo nel suo settore si sono verificati questi aumenti. È infatti tutto dovuto agli aumenti dei costi di produzione dei mezzi tecnici, ovvero concimi e fertilizzanti che servono per la gestione e la crescita delle nostre agricolture”. I rincari nell’acquisto di mezzi, sono infatti di oltre il 70 per cento.

E la cosa davvero drammatica è che potrebbero incrementarsi ulteriormente con una guerra ancora in corso.

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