In questi giorni molti italiani stanno facendo scorte di pasta. Le cause sono i rincari, l’inflazione, la guerra e gli scioperi. Ma c’è un altro modo per non farsi mai mancare questo indispensabile alimento.
Durante la prima ondata di Covid e l’isolamento forzato abbiamo imparato a (ri)scoprire il gusto della cucina casalinga. Rimarranno davvero nella storia i ricordi di pane, focacce e pizze preparati nell’intimità delle mura domestiche. A ben pensarci, per molti ha rappresentato un dono. Si è riscoperta la calma di una quotidianità più appagante, trascorsa vicina ai propri cari. Abbiamo tutti “staccato la spina” per un po’, e nonostante tutti i disagi connessi al virus e alla crisi economica possiamo dire di esserci scoperti davvero “resilienti”.
Adesso è come se servisse un ulteriore “step”. A causa degli ultimi avvenimenti geopolitici, l’economia già straziata da due anni di sacrifici è nuovamente “sotto attacco”. Il potere d’acquisto delle famiglie sta crollando e almeno per adesso non si vede la luce in fondo al tunnel. Ma, se è vero che abbiamo imparato la lezione, possiamo farcela anche stavolta. Attingendo alla saggezza dei nostri nonni. Che, come sappiamo bene, erano davvero abituati a sacrifici, risparmio e soluzioni ingegnose per vivere in modo soddisfacente. Ma cosa c’entra la scorta di pasta in tutto questo? Diciamo che il risparmio è un concetto che si può applicare in tante forme. Non solo cercando sconti al supermercato. Se in questo momento è difficile fare scorta di beni primari come la pasta, possiamo attuare le pratiche che adottavano i nostri nonni. Possiamo farla a casa, e conservarla perfettamente per lungo tempo. Ecco come.
Scorte di pasta senza spendere una fortuna, il “trucco della nonna” torna in auge
In pochi passaggi, facili davvero per tutti, si può preparare la pasta fresca e poi conservarla a lungo. Non è necessario essere esperti, perché fortunatamente oggi abbiamo a disposizione planetarie, macchine per stendere l’impasto e per realizzare maccheroni, spaghetti, tagliatelle e persino tortellini, ravioli e cappelletti con ripieno. In fondo non ci vuole molto tempo, e una volta presa la mano si può creare davvero qualsiasi formato. Tra l’altro, la pasta fresca è molto più buona – inutile dirlo – della pasta secca che troviamo al supermercato. La grana dell’impasto risulta più ruvida ed è in grado di trattenere meglio i sughi e i condimenti. E poi si può personalizzare come vogliamo, con erbe, spezie e coloranti alimentari. Insomma, si possono anche sfoggiare piatti sopraffini, come i veri chef.
Per fare la scorta, poi, non è necessario acquistare macchinari o strumenti professionali. La pasta fresca ovviamente va incontro a deperimento molto velocemente. Ma con questo trucchetto che usavano le nonne si potrà avere una grande quantità di gustose preparazioni sempre disponibile. E per lungo tempo.
Dopo aver preparato taglierini, penne, ravioli & co. è necessario eliminare l’umidità eccessiva degli impasti, così da poterla riporre in congelatore. Sarà sufficiente stendere la pasta sulla teglia del forno, sopra ad un foglio di carta d’alluminio. È importante far seccare modeste quantità per volta, per evitare di far “appiccicare” la pasta. Poi basterà accendere la ventola del forno (senza impostare nessun grado di calore) e lasciare lo sportello semiaperto. In circa mezz’ora, l’umidità in eccesso sarà evaporata e la pasta sarà pronta per essere messa nel freezer.