Assegno unico per i figli, iniziano i controlli: gli errori da non fare sulla domanda

L’Istituto di Previdenza Sociale ha comunicato l’inizio dei controlli sui requisiti per le domande sull’assegno unico per i figli.

Stanno per iniziare i controlli di verifica dei requisiti per tutti coloro che hanno presentato domanda per ottenere l’assegno unico universale per i figli.

Una donna mentre compila un assegno

Lo ha comunicato l’Inps, spiegando che i 2,7 milioni di domande inoltrato fino a fine febbraio di quest’anno, verranno adesso controllati al fine di erogare gli importi spettanti il prima possibile. L’Istituto di Previdenza ha infatti fatto una promessa ai cittadini.

Già a partire dalla seconda metà del mese di Marzo, sarà possibile ritirare la somma prevista dal provvedimento. Le verifiche dovranno dunque essere fatte molto in fretta. Manca infatti meno di un mese all’erogazione degli importi. L’Istituto di Previdenza utilizzerà dodici banche pubbliche dati per incrociare le informazioni disponibili e individuare coloro che hanno realmente diritti a ricevere la prestazione.

Maria Sciarrino, direttore centrale del dipartimenti di Inclusione e Validità civile dell’Inps ha dichiarato in merito che “l’assegno unico universale, dopo l’esperienza del reddito di cittadinanza, rappresenta il vero banco di prova dell’approccio once only che abbiamo adottato come istituto, ovvero non chiedere all’utente di comunicare dati che la pubblica amministrazione già conosce”. 

Assegno Unico per i figli, quando termineranno le verifiche e saranno erogato gli importi

I controlli dunque termineranno entro la data ultima del 15 Marzo 2022.  È bene che i contribuenti siano anche a conoscenza del fatto che le richieste incomplete non saranno accolte per la verifica. Sarà inoltre importante che durante questi procedimenti vi sia un corretto dialogo e scambio di informazioni tra i call center e i patronati che si occupano delle domande.

Una sinergia indispensabile per poter correggere in modo celere eventuali errori procedurali. L’Inps ricorda inoltre ai cittadini che in base ai dati a disposizione, si è scoperto un errore comune. Circa l’8 per cento degli Iban inseriti per gli accrediti non sono corretti. Il conto corrente a cui si associa la domanda per l’assegno unico deve essere obbligatoriamente intestato o cointestato al beneficiario della prestazione. Non si può dunque inserire un titolare Iban che non sia anche il beneficiario della prestazione. Ed è proprio questo l’errore che hanno fatto molti cittadini nel presentare richiesta per accedere alla misura. 

I requisiti per presentare domanda

I requisiti per poter accedere all’Assegno Unico Universale per i figli sono i seguenti: residenza in Italia per un periodo minimo di due anni, cittadinanza italiana, dimostrata genitorialità e composizione del nucleo familiare. Per quanto riguarda coloro che risiedono in paesi al di fuori dell’Unione Europea, le disposizioni sono diverse. Sarà il Ministero dell’Interno in quel caso a premurarsi di verificare che si sia in possesso di un permesso di soggiorno di almeno sei mesi.

È obbligatorio inoltre anche inoltrare le comunicazioni sui rapporti di lavoro intercorrenti per il beneficiario. Questo al fine di dichiarare se si percepiscono redditi per prestazioni lavorative. Si occuperà invece il Miur  di verificare l’iscrizione dei figli tra un’età compresa tra i 18 e i 21 anni a eventuali corsi di studio o di formazione professionale.

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