Debiti cancellati, in arrivo il maxi condono. Scopriamo quali contribuenti potranno approfittare di questa gradita sorpresa del Fisco.
Alcuni cittadini potranno lasciarsi i debiti alle spalle e tornare a sorridere. Vediamo in quali circostanze e cosa occorre sapere al riguardo.
Vivere con il pensiero di dover restituire elevate somme di denaro al Fisco non è auspicabile per nessuna persona. Eppure sono tanti i cittadini alle prese con i debiti verso l’Agenzia delle Entrate per errori o dimenticanze nei conteggi e nelle comunicazioni. I controlli del Fisco sono serrati e sfuggire al preciso mirino dell’Agenzia è diventato impossibile. Fortunatamente, però, è previsto un maxi condono che consentirà di strappare – almeno virtualmente – i vecchi debiti e regolarizzare la propria posizione.
Conto cointestato, al Fisco proprio non piace: le mosse da evitare
Il regalo del Fisco è la cancellazione di tutte le cartelle esattoriali legate al periodo che va dal 2000 al 2010 dall’importo inferiore a 5 mila euro. Un addio gradito, dunque, che fa riferimento alla somma dei debiti non versati per un totale non superiore ai 5 mila euro. Nel conteggio, dunque, si somma ogni singola voce e non si fa riferimento al risultato della somma di multe e sanzioni totali. Un esempio esemplificatore riporta un totale di 13 mila euro di debiti con il Fisco che include 4 singole voci da 2.500 euro ciascuna e 1 voce da 3 mila euro. Dato che tutte le voci sono al di sotto dei 5 mila euro, ogni debito verrà cancellato.
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Dettaglio importante è che per ottenere il maxi condono dei debiti non occorrerà avanzare alcuna richiesta. Sarà il Fisco a procedere automaticamente alla cancellazione delle cartelle rientranti nella misura.
Il riferimento al periodo temporale 2000-2010 non deve considerarsi come gli anni in cui la sanzione o la multa è stata erogata ma come il lasso temporale in cui le cartelle esattoriali sono state inviate all’Agenzia delle Entrate. E’ una puntualizzazione fondamentale per comprendere se si è beneficiari del maxi condono oppure no.
In caso di dubbi, il cittadino ha la possibilità di controllare la propria posizione accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate. Ricordiamo che l’accesso prevede il possesso delle credenziali di identità digitale come Spid, Carta di Identità Elettronica e Carta Nazionale dei Servizi.
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