Dal prossimo anno addio a tasse sulla tredicesima: 2 proposte per aumentare gli stipendi

Si attende per la possibile detassazione della tredicesima o per una riduzione delle imposte su di essa. Ecco le novità per il 2026.

La prossima Manovra finanziaria potrebbe contemplare anche la detassazione della tredicesima, proposta da Forza Italia. L’obiettivo sarebbe salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie e consentire di effettuare maggiori spese, proprio a ridosso delle festività natalizie.

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Dal prossimo anno addio a tasse sulla tredicesima: 2 proposte per aumentare gli stipendi (informazioneoggi.it)

L’innovazione riguarderebbe ben 19 milioni di contribuenti. In effetti, la notizia ha suscitato enorme entusiasmo, visto che il pagamento della tredicesima (la mensilità aggiuntiva normalmente accreditata alla fine dell’anno) viene tassato al pari dello stipendio o la pensione ordinari, sulla base del sistema a scaglioni IRPEF. Alla tredicesima, però, non si applicano le detrazioni e, di conseguenza, l’ammontare risulta inferiore rispetto allo stipendio. Ma cosa cambierebbe dal prossimo anno?

Detassazione tredicesima: come cambia la retribuzione dal 2026

La proposta di Forza Italia è diretta a tutelare i lavoratori e a riconoscere una maggiorazione nel mese di dicembre. L’obietto, in realtà, sarebbe duplice: riducendo la pressione fiscale per il ceto medio, ci sarebbero effetti benefici anche sull’intero sistema economico. Il maggior guadagno, infatti, si tradurrebbe nella possibilità, per gli interessati, di affrontare le spese con più serenità.

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Detassazione tredicesima: come cambia la retribuzione dal 2026 (informazioneoggi.it)

In particolare, la detassazione della tredicesima determinerebbe il diritto a una mensilità aggiuntiva di ammontare più elevato, a cui non verrebbero applicate le normali aliquote IRPEF. La maggiorazione, tuttavia, non sarà uguale per tutti ma comunque verrebbe rapportata alla busta paga. Ma quali sono le soluzioni al vaglio degli esperti per ridurre l’imposizione fiscale sulla mensilità aggiuntiva? Secondo le prime indiscrezioni, le opzioni attualmente considerate sarebbero due:

  • una prevede l’esenzione totale dell’IRPEF dalla tredicesima che, di conseguenza, verrebbe tassata solo del 9,19% (per la trattenuta contributiva);
  • l’altra prevede l’imposizione di un’aliquota ridotta al 10%, come per gli altri premi di produttività.

Ma come cambierebbero gli stipendi se una delle due innovazioni dovesse essere approvata? Ad esempio, su una RAL (Retribuzione Annua Lorda) di 20 mila euro, con l’esenzione totale si guadagnerebbero 321 euro in più, mentre con l’applicazione dell’aliquota ridotta al 10% si otterrebbero 182 euro. Su una RAL di 35 mila euro, invece, i guadagni sarebbero rispettivamente di 856 e 611 euro, mentre per chi ha una RAL di 50 mila l’incremento arriverebbe a ben 1.222 o 873 euro.

Al momento, non si hanno notizie certe, ma bisogna considerare che le ipotesi proposte prevedono un’accurata valutazione delle risorse finanziarie disponibili. La detassazione della tredicesima, infatti, comporterebbe un costo per il Fisco di circa 14,5 miliardi di euro e sarà necessario valutare attentamente la copertura finanziaria.

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