Riscaldamento inverno 2025/2026: le regole da seguire per evitare sanzioni, i controlli sono in agguato

Siamo prossimi all’accensione del riscaldamento per l’inverno 2025/2026. Il momento di conoscere le regole è adesso. 

Le temperature hanno avuto un calo drastico in numerose Regioni italiane. Ottobre non sta regalando giornate con clima mite e soleggiato sembrando in molti casi un novembre anticipato. Il pensiero di accendere i termosifoni in casa avrà sfiorato ma c’è ancora l’off limits per tanti cittadini.

Termosifone
Riscaldamento inverno 2025/2026: le regole da seguire per evitare sanzioni, i controlli sono in agguato (Informazioneoggi.it)

Prima di conoscere le date di accensione del riscaldamento per l’inverno 2025/2026 bisogna soffermarsi un attimo su alcune operazioni essenziali da svolgere prima del primo utilizzo dopo tanto tempo spenti. Sono tre le azioni principali su cui soffermarsi, tutelano la salute, evitano guasti e permettono di risparmiare soldi in bolletta. In primis occorre sfiatare tutti i termosifoni di casa per eliminare le bolle d’aria che si formano durante il periodo in cui rimangono spenti.

Poi si deve eliminare la polvere dai radiatori e la sporcizia accumulata per evitare che vengano disperse nell’aria causando problemi respiratori, peggiorando asma e allergie. L’ultima operazione è individuare eventuali malfunzionamenti alla prima accensione dell’impianto. I termosifoni non si scaldano bene? Ci sono perdite di acqua? Meglio chiamare subito un tecnico specializzato.

Quando accendere i riscaldamenti nel 2026

L’accensione dei riscaldamenti in casa è regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica numero 74 del 16 aprile 2013. Definisce giorni di accensione e spegnimento a seconda delle zone climatiche e anche la durata giornaliera massima per tenerli accesi. Inoltre fissa la temperatura massima dei locali interni in 20°.

Ragazza appoggiata al termosifone
Quando accendere i riscaldamenti nel 2026 (Informazioneoggi.it)

In Italia abbiamo sei zone climatiche. L’unica zona senza limiti è quella dei Comuni di Trento, Belluno, Cuneo e le zone alpine. Parliamo della zona F dove le temperature sono basse e l’inverno lungo. Diverso per le altre zone. Iniziamo da chi vive nella calda zona A (Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle). Qui la data di accensione è prevista per il 1° dicembre e di spegnimento il 15 marzo 2026 per un massimo di 6 ore giornaliere.

La fascia B che comprende i Comuni di Catania, Agrigento, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani prevede l’accensione il 1° dicembre, lo spegnimento il 31 marzo con 8 ore massime giornaliere. Nella fascia C (Imperia, Bari, Benevento, Latina, Brindisi, Caserta, Cagliari, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Ragusa, Oristano, Sassari, Sardegna, Taranto) le date di riferimento sono il 15 novembre e il 31 marzo con massimo 10 ore giornaliere.

Nella fascia D (Genova, La Spezia, Forlì, Savona, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Lucca, Livorno, Macerata, Pesaro, Pisa, Massa Carrara, Pistoia, Prato, Roma, Terni, Viterbo, Siena, Avellino, Caltanissetta, Viterbo, Foggia, Isernia, Chieti, Matera, Pescara, Nuoro, Vibo Valentia) le date sono 1° novembre e 15 aprile con 12 ore giornaliere consentite di accensione.

Infine la zona E prevede l’accensione il 15 ottobre e lo spegnimento il 15 aprile con 14 ore giornaliere al massimo (Alessandria, Aosta, Bergamo, Asti, Brescia, Como, Biella, Cremona, Lecco, Milano, Lodi, Padova, Novara, Pavia, Sondrio, Varese, Torino, Verbania, Vercelli, Bologna, Gorizia, Ferrara, Modena, Parma, Pordenone, Piacenza, Ravenna, Treviso, Trieste, Perugia, Arezzo, Reggio Emilia, Rovigo, Rimini, Udine, Verona, Venezia, Perugia, Vicenza, Rieti, Frosinone, Enna, Campobasso, L’Aquila, Potenza). Chi viola le direttive rischia sanzioni di 3 mila euro. In più il regolamento condominiale può imporre altre multe da 200 a 800 euro.

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