Riscaldamento 2025/26: date e limiti orari per evitare multe salatissime

Accendere i termosifoni troppo presto può potare a gravi conseguenze per il portafoglio: cosa sapere per non rischiare.

I primi freddi si avvicinano e nelle case italiane cresce l’attesa di poter finalmente riaccendere i termosifoni. Dopo mesi di temperature miti, l’idea di un ambiente caldo e confortevole sembra quasi un premio atteso. Ma dietro questo gesto quotidiano, apparentemente banale, si nasconde una realtà meno nota e che può avere risvolti tutt’altro che piacevoli.

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Riscaldamento 2025/26: date e limiti orari per evitare multe salatissime – informazioneoggi.it

Molti, infatti, non sanno che il riscaldamento domestico non è del tutto libero e che l’accensione dei termosifoni è regolata da norme precise. Un gesto semplice, come girare la manopola della caldaia, può trasformarsi in una violazione con conseguenze economiche pesanti. Prima di accendere, dunque, è necessario conoscere regole, fasce orarie e limiti stabiliti dalla legge.

Perché l’accensione del riscaldamento è regolamentata

Alla base di queste restrizioni c’è il Decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 2013, che definisce le regole generali per l’uso degli impianti termici. Secondo la normativa, l’accensione del riscaldamento domestico varia a seconda della zona climatica in cui si vive e prevede limiti sia nelle date che nelle ore giornaliere consentite.

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Perché l’accensione del riscaldamento è regolamentata – informazioneoggi.it

L’Italia, infatti, è divisa in sei fasce climatiche, dalla Zona A (le aree più calde, come Lampedusa) fino alla Zona F (le zone montane più rigide, come Trento e Belluno), dove non sono previsti limiti. In tutte le altre zone, invece, il calendario è rigido: si parte dal 1° dicembre per le zone più miti fino al 15 ottobre per quelle più fredde, con un numero massimo di ore di accensione che varia dalle 6 alle 14 giornaliere.

Un altro aspetto da tenere presente è la temperatura massima: la legge stabilisce che non si devono superare i 20 gradi interni, con una tolleranza di due gradi. Alcuni Comuni possono inoltre decidere deroghe temporanee, in caso di condizioni climatiche particolarmente rigide o miti.

Accendere i termosifoni fuori dai limiti fissati non è quindi una semplice dimenticanza: significa esporsi a sanzioni che vanno dai 500 ai 3.000 euro, oltre a eventuali multe condominiali.

Ma i controlli non si fermano solo alle date: è obbligatoria anche la manutenzione degli impianti, con sanzioni severe per chi trascura verifiche e bollini. Questo perché il tema non riguarda solo i consumi e il portafoglio, ma anche la sicurezza e la riduzione delle emissioni inquinanti.

Fasce climatiche per il riscaldamento 2025-2026

  •  Zona A
    • Date: 1 dicembre – 15 marzo
    • Limite orario: max 6 ore giornaliere
  • Zona B
    • Date: 1 dicembre – 31 marzo
    • Limite orario: max 8 ore giornaliere
  • Zona C
    • Date: 15 novembre – 31 marzo
    • Limite orario: max 10 ore giornaliere
  • Zona D
    • Date: 1 novembre – 15 aprile
    • Limite orario: max 12 ore giornaliere
  • Zona E
    • Date: 15 ottobre – 15 aprile
    • Limite orario: max 14 ore giornaliere
  • Zona F
    • Date: nessuna limitazione
    • Limite orario: nessun vincolo
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