Il congedo straordinario concesso dalla Legge 104 è utile al caregiver per prendersi cura con continuità e per un lungo periodo del familiare disabile.
Due anni di congedo straordinario permettono di assentarsi dal posto di lavoro senza rischiare il licenziamento e, in alcuni casi, anche di anticipare il pensionamento. La misura può essere richiesta, però, anche non in modo continuativo per 24 mesi. L’importante è non superare questo limite durante la carriera lavorativa.

La Legge 104 prevede due benefici molto importanti per i lavoratori. I permessi 104 e il congedo straordinario entrambi retribuiti. Consentono di assentarsi dal posto di lavoro i primi per tre giorni al mese, il secondo per un massimo di 24 mesi. I permessi non richiedono la convivenza con il disabile.
Il congedo straordinario invece sì, a meno che non si parli di genitori e figli, di familiari che abitano nello stesso stabile o si richieda la residenza temporanea (dura al massimo un anno). In comune le due misure hanno l’obbligo per il lavoratore di prendersi cura del familiare disabile grave. Chi non rispetta questa fondamentale direttiva può rischiare anche il licenziamento. Ecco perché bisogna sapere come si possono utilizzare i benefici.
Congedo straordinario, come evitare ripercussioni sul lavoro
I congedi straordinari si possono combinare con i permessi e gestire in modo tale da sfruttare pienamente il beneficio. Molti lavoratori, ad esempio, hanno ideato la strategia di chiedere il congedo dal lunedì al venerdì ogni settimana per evitare di perdere le giornate di sabato e domenica che non sono lavorative. Non solo, in alcuni casi legano anche il permesso 104 il lunedì per “risparmiare” tre giorni al mese di congedo. Tutto questo è legittimo?

Il beneficio è frazionabile a giorni. Per fare in modo che non vengano conteggiati i giorni festivi, il sabato e la domenica sarà necessaria l’effettiva ripresa del lavoro tra un periodo e l’altro di fruizione. Sul sito dell’INPS si legge come l’effettiva ripresa non sia rinvenibile né con la domanda di fruizione del congedo dal lunedì al venerdì senza ripresa del lavoro il lunedì della settimana seguente né in caso di fruizione delle ferie.
Non vengono conteggiate le ferie, la malattia e i sabati che cadono tra il periodo di congedo e la ripresa al lavoro. L’ultimo aggiornamento della pagina del portale dell’INPS in cui sono scritte queste indicazioni sull’utilizzo del congedo straordinario risale al 27 giugno 2025. Devono essere prese come attendibili, dunque, e seguirle per evitare conseguenze spiacevoli.