Prescrizione Buoni Fruttiferi Postali: nuova sentenza condanna Poste Italiane, ecco quando si può chiedere il risarcimento

I Buoni Fruttiferi Postali devono essere riscossi prima della prescrizione. Ma quali sono gli obblighi di Poste Italiane?

I Buoni Postali cartacei si prescrivono in 10 anni, a partire dalla data di scadenza. È, dunque, necessario che il sottoscrittore chieda in tempo il rimborso del capitale investito e degli interessi maturati, per non rischiare di perdere tutto.

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Prescrizione Buoni Fruttiferi Postali: nuova sentenza condanna Poste Italiane, ecco quando si può chiedere il risarcimento (informazioneoggi.it)

Sul tema della prescrizione, tuttavia, sorgono spesso delle controversie tra i sottoscrittori dei Buoni e Poste Italiane. Di recente, il Tribunale di Sulmona si è espresso su una vicenda che coinvolgeva ben 142.500 euro di Buoni Fruttiferi Postali, stabilendo un importante principio. Analizziamo la vicenda nel dettaglio.

Prescrizione Buoni Fruttiferi Postali: la sentenza che incastra Poste Italiane

Un uomo originario di Scanno aveva sottoscritto Buoni Fruttiferi Postali per un valore complessivo di 142.500 euro che, avrebbe comportato un guadagno finale di 192 mila euro. Nel 2019, tuttavia, i titoli si sono prescritti e l’interessato ha rischiato di perdere tutti i propri risparmi.

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Prescrizione Buoni Fruttiferi Postali: la sentenza che incastra Poste Italiane (informazioneoggi.it)

Poste Italiane è stata portata in tribunale perché, al momento della sottoscrizione (23 anni fa), l’investitore aveva ricevuto il Foglio Informativo sul quale era indicata la scadenza ventennale dei Buoni, fissata per il 2022. Nel 2021, però, il titolare è deceduto e, nel 2024, il figlio, cointestatario dei titoli, ha presentato richiesta di rimborso. Ma Poste Italiane ha asserito che fosse intervenuta la prescrizione, specificando che i Buoni in questione non avessero durata ventennale bensì di sette anni, in quanto appartenenti alla serie AA3. Di conseguenza, risultavano prescritti nel 2019.

L’erede ha deciso di presentare ricorso contro l’istanza di rigetto del rimborso da parte di Poste Italiane, che sosteneva non ci fossero prove della consegna di un Foglio Informativo sbagliato e che spettasse all’intestatario informarsi con accuratezza circa la scadenza dei titoli. Lo scorso 23 settembre, il Tribunale di Sulmona ha constatato la prescrizione dei Buoni, perché non era stato effettuato alcun atto idoneo a interrompere i termini. Ha, tuttavia, riconosciuto il grave inadempimento dell’obbligo informativo da parte di Poste Italiane; il ricorrente, dunque, avrà diritto al risarcimento della somma originariamente investita (pur avendo perso gli interessi).

Per il giudice, Poste Italiane non ha dimostrato la consegna del Foglio Informativo con la scadenza corretta e, nonostante questa sia stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, non fa venire meno l’obbligo di informazione nei confronti del titolare. In pratica, è stato suscitato un legittimo affidamento nel risparmiatore, spingendolo a credere che la scadenza ventennale fosse valida. In conclusione, il Tribunale ha riconosciuto la cifra originaria ma non gli interessi, perché non è possibile capire l’esatto guadagno che l’interessato avrebbe ottenuto se correttamente informato da Poste Italiane.

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