I rinnovi dei contratti fanno crescere gli stipendi fino a 2 mila euro in più all’anno. Una categoria di lavoratori può iniziare a gioire.
La questione dei rinnovi dei CCNL è spinosa perché arrivano sempre con molto ritardo. Non ci si muovo per tempo, gli accordi si faticano a trovare e passano anni prima che vengano firmati i nuovi contratti con l’adeguamento degli stipendi. Nel frattempo il costo della vita aumenta mentre le retribuzioni no.

In Italia tanti accordi aspettano di essere aggiornati e adeguati all’inflazione. Le trattative tra sindacati e aziende rimangono ferme per molto tempo e i motivi di questo ritardo sono molteplici. Eppure l’aggiornamento è fondamentale perché parliamo di fonti del diritto del lavoro dalla forza vincolante sia per i lavoratori che per i datori di lavoro sia per le parti che li stipulano.
In genere i CCNL si aggiornano ogni tre anni. A causa di ostacoli, però, la trattativa ritarda, si blocca e nel frattempo il contratto scade e i lavoratori non ricevono alcun aumento. Come detto lo stand by può durare anni. Seppur scaduti i contratti rimarranno in vigore fino a quando arriverà la firma del documento con i nuovi accordi. Tra i CCNL in attesa di rinnovo quello degli insegnanti.
Di quanto aumenterà lo stipendio degli insegnanti
Nel 2025 il Governo ha stanziato 240 milioni di euro per finanziare i contratti docenti. In attesa del rinnovo del contratto è stata predisposta un’indennità di vacanza contrattuale che nei mesi estivi ha portato più soldi in busta paga (tra lo 0,6% e l’1%). Non appena il rinnovo arriverà questa IVC verrà cancellata e rimarrà un incremento della retribuzione che ancora non è stato definito.

Si parla del 6% ma secondo Cgil e Uil tale percentuale è del tutto inadeguata. Il Governo dovrebbe erogare più fondi per sostenere il comparto scolastico. I sindacati spingono per l’utilizzo delle somme già stanziate per il CCNL del triennio successivo. Rispetto gli altri Paesi europei gli stipendi degli insegnanti sono più bassi e purtroppo questo non è l’unico comparto sotto la meta europea.
C’è di più. Nel nuovo CCNL non saranno inseriti i buoni pasto per i docenti. Terminando le lezioni all’ora di pranzo sembrerebbe che gli insegnanti rimangano fuori da questo benefit. E quando ci sono i consigli di classe nel pomeriggio, le riunioni o semplicemente altre lezioni che si svolgono dopo l’orario di pranzo? Anche per il personale ATA niente buoni pasto. Eppure molti di loro svolgono turni nel pomeriggio.





