Brutte notizie per migliaia di lavoratori e di pensionati: il prossimo anno per qualcuno il panorama non sarà proprio roseo. Vediamo che cosa cambierà.
Se il 2025 non è stato un anno fortunato, il 2026, per molti, lo sarà ancora meno. Anzi potremmo dire che migliaia di lavoratori e pensionati, il prossimo anno, se la vedranno proprio brutta. Il Governo, infatti, ha già disposto il blocco di stipendi e pensioni.

Un colpo al cuore non da poco che arriva in un periodo di forte crisi, in cui gli aumenti dei prezzi e l’inflazione stanno mettendo in ginocchio le famiglie come non si vedeva da anni o, forse, da decenni. La misura drastica non riguarderà tutti i lavoratori e pensionati, naturalmente ma solo una categoria molto specifica. Per costoro lo stipendio o la pensione saranno parecchio più bassi e non per un mese o due ma, talvolta, per diversi anni. Ma chi saranno gli sfortunati?
Stipendi e pensioni bloccate: ecco per chi
Il Governo di Giorgia Meloni ha disposto il blocco di migliaia di stipendi e pensioni a partire da gennaio 2026: i percettori riceveranno assegni molto più bassi del normale e, talvolta, la riduzione potrà protrarsi per anni. Il motivo di questa misura drastica? Vediamo tutto di seguito.

Misure drastiche per chi ha debiti con l’Agenzia delle Entrate: come previsto dalla Manovra di Bilancio 2025, i dipendenti pubblici e i pensionati con debiti si vedranno sottrarre parte dell’importo dovuto di mese in mese direttamente dallo stipendio o dalla pensione. Una misura che potrebbe apparire drastica ma che si rivela urgente in una fase storica in cui le casse statali necessitano di risorse per attuare diverse politiche sociali utili a tutta la comunità.
Come funzionerà il blocco? Ogni mese, all’erogazione dello stipendio o della pensione, verranno effettuati controlli incrociati e, se emergessero debiti, verrà automaticamente trattenuta una certa somma che, naturalmente varierà in base allo stipendio o alla pensione del debitore. Un modo decisamente più snello e rapido che consentirà alle casse pubbliche di recuperare quanto spetta. Il Governo, però, ha messo dei chiari paletti in modo da garantire a chiunque di potersi mantenere. Queste trattenute automatiche, infatti, riguarderanno solo coloro che:
- hanno debiti superiori ai 5000 euro;
- hanno uno stipendio o una pensione superiore a 2500 euro netti al mese.
Secondo le prime stime, dunque, i lavoratori statali coinvolti non saranno più di 30.000. L’importo trattenuto non potrà superare un settimo dello stipendio o della pensione totale. La misura – come anticipato sopra – si rivolgerà unicamente a dipendenti statali ed ex dipendenti statali in pensione. Il prelievo automatico dallo stipendio o dalla pensione – senza normale procedura di pignoramento – proseguirà finché il debito con il Fisco non verrà saldato completamente. Pertanto potrebbe andare avanti anche per anni.