Casalinghe e casalinghi: questa importante opportunità economica è davvero da non perdere.
Ogni giorno, milioni di persone in Italia dedicano la propria vita alla cura della casa e della famiglia, rinunciando a una carriera lavorativa tradizionale.

Una scelta nobile e impegnativa che, tuttavia, nasconde un’insidia poco conosciuta: l’assenza di tutele previdenziali per il futuro. Mentre chi lavora accumula automaticamente contributi per la pensione, chi si occupa esclusivamente della famiglia potrebbe ritrovarsi, dopo decenni di sacrifici, senza alcuna forma di sostegno economico autonomo.
La maggior parte delle casalinghe e dei casalinghi italiani vive questa realtà inconsapevolmente, concentrandosi sul presente senza considerare le conseguenze a lungo termine. Eppure, raggiunta l’età pensionabile, la mancanza di una posizione contributiva propria può trasformarsi in una dipendenza economica totale dal coniuge o dai figli, con tutte le difficoltà e le limitazioni che ne derivano.
Il Fondo Pensione Casalinghe: la soluzione nascosta che pochi conoscono
Il problema ha una soluzione concreta ma poco pubblicizzata: l’assegno sociale casalinghe e casalinghi, una prestazione pensionistica erogata dall’INPS attraverso il Fondo pensione casalinghe. Istituito dalla Legge n. 493 del 1999, questo strumento permette a chi si dedica esclusivamente ai lavori domestici di costruire una propria posizione previdenziale attraverso contributi volontari.

La particolarità di questo sistema sta nella sua accessibilità: con soli 25,82 euro al mese (309,84 euro annui) è possibile maturare un anno pieno di contributi. Il versamento, completamente volontario, viene accantonato in un conto assicurativo separato e rivalutato annualmente in base all’andamento economico del paese.
Per accedere all’assegno sociale sono necessari almeno 5 anni di contributi versati al fondo. Esistono due modalità di pensionamento: quella anticipata a 57 anni, se l’importo maturato supera 1,2 volte l’assegno sociale (646,43 euro mensili nel 2025), e quella standard a 65 anni, accessibile indipendentemente dall’importo accumulato.
Il calcolo della prestazione segue il sistema contributivo: il 98% dei versamenti effettuati viene rivalutato nel tempo e, al momento del pensionamento, moltiplicato per un coefficiente che varia in base all’età. A 65 anni, ad esempio, il coefficiente è del 5,220%, che sale al 5,575% a 67 anni.
Un aspetto fondamentale riguarda l’iscrizione: oltre all’adesione al Fondo casalinghe INPS, è necessario sottoscrivere l’assicurazione obbligatoria INAIL contro gli infortuni domestici. Non possono aderire i titolari di pensione diretta, mentre è consentita l’iscrizione ai beneficiari di pensione ai superstiti.
La domanda può essere presentata online sul sito INPS utilizzando SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a un patronato. L’importo finale dipenderà esclusivamente dai versamenti effettuati: chi versa regolarmente per molti anni potrà contare su una pensione più consistente, mentre versamenti limitati garantiranno comunque una forma di tutela economica, seppur minima.