Un modo concreto per far fronte al caro affitti: ecco perché è meglio sbrigarsi per richiedere il bonus da 5.000 euro.
Negli ultimi anni i cittadini italiani stanno vivendo un periodo di forte incertezza economica, in cui la gestione delle spese familiari e personali diventa sempre più complessa. In questo quadro complicato ogni forma di aiuto assume un peso rilevante.

Molti lavoratori guardano con crescente attenzione alle opportunità che possono contribuire a risollevare le sorti del bilancio mensile, sopratutto quando la vita professionale impone decisioni difficili come un trasferimento lontano da casa.
Uno spostamento per motivi di lavoro implica la difficoltà di trovare una nuova abitazione, sia che si decida di acquistare sia che si sia più propensi all’affitto, il mercato immobiliare non è un terreno facile da battere.
Nonostante un leggero rallentamento nella domanda di locazioni registrato nel 2025, i canoni restano elevati in gran parte delle città italiane e il cambio di residenza legato al lavoro può trasformarsi in una vera sfida economica.
Bonus affitto per neoassunti: cos’è e come funziona
Per far fronte a una problematica comune a molti cittadini è nato il Bonus affitto per neoassunti. Questo altro non è che un rimborso fino a 5.000 euro l’anno, previsto per i lavoratori assunti a tempo indeterminato nel 2025 che decidono di trasferire la propria residenza per motivi professionali.

Per poter accedere a questo aiuto economico è necessario che vi sia una distanza minima di 100 chilometri dal precedente domicilio, a testimonianza che vi sia un reale spostamento legato al lavoro.
L’agevolazione copre non solo il costo dell’affitto, ma anche le spese di manutenzione legate all’abitazione, e viene erogata direttamente dal datore di lavoro. Una misura che punta a incentivare la mobilità professionale e ad agevolare soprattutto i più giovani, spesso alle prese con le difficoltà economiche di un nuovo inizio.
È doveroso ricordare che l’accesso al bonus affitto non avviene in modo automatico. Il contratto a tempo indeterminato deve essere firmato tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2025, con un reddito annuo che non superi i 35.000 euro l’anno nel 2024.
Inoltre, è necessario spostare la residenza nel Comune in cui si svolge l’attività lavorativa.
La durata del beneficio è limitata a due anni dalla data di assunzione, indipendentemente dal mese di inizio del contratto. Un lavoratore che viene assunto a ottobre 2025 potrà quindi contare sul sostegno fino a settembre 2027, con un massimo di 5.000 euro all’anno.
