L’installazione delle telecamere è soggetta a una rigida normativa. Vediamo quando si possono far togliere quelle del vicino.
Prima di installare le telecamere per sentirsi più sicuri bisogna conoscere cosa dicono la Legge ed eventualmente il regolamento condominiale sul posizionamento. Si devono rispettare precise indicazioni per poterle utilizzare, in caso contrario un vicino potrebbe chiederne la rimozione.

Quando si parla di telecamere il limite tra sicurezza e privacy è molto sottile. L’installazione di un sistema di videosorveglianza per sentirsi al sicuro in casa propria non è vietata. L’importante è fare attenzione alle indicazioni normative da seguire per evitare di commettere errori ed essere accusati del reato di interferenze illecite nella vita privata dei vicini.
Se le telecamere dovessero essere posizionate in modo scorretto e invadere la privacy di chi abita intorno allora potrebbe partire una denuncia. L’intimità domestica è protetta dalla Legge e non consente di registrare immagini e fare riprese o video ai vicini o ad altri condomini. In generale le telecamere non devono mai puntare verso l’interno di un’abitazione né sul terrazzo o sul vialetto di casa a meno che non sia il vicino stesso a dare il consenso.
Quando le telecamere sono a norma
La Legge stabilisce che le telecamere si possono installare a condizione che puntino solo sulla proprietà di chi le vuole usare per sentirsi più sicuro in casa. Se, ad esempio, si volessero mettere sul pianerottolo non potrebbero mai riprendere l’ingresso delle altre case. Chi ignora questa direttiva rischia anche la reclusione fino a 4 anni.

Proprio con riferimento al condominio la Cassazione in varie sentenze ha ribadito che è possibile riprendere con le telecamere le aree condivise e le zone usate da più persone che non garantiscono la privacy mentre non è assolutamente consentita la ripresa di spazi privati. C’è di più. Il Garante della Privacy ha stabilito che l’installazione delle telecamere deve essere giustificata con una reale causa di sicurezza, le riprese non si potranno conservare a lungo (massimo 48 ore) e che la presenza delle telecamere dovrà essere segnalata con appositi cartelli.
Ripetiamo, se non si dovessero rispettare le direttive normative e riprendere anche solo di striscio la vita privata del vicino si rischia una denuncia per interferenza illecita nella vita privata, un reato punibile con la reclusione tra sei mesi e quattro anni. Non fa differenza il salvataggio delle immagini, la semplice ripresa può costituire reato. Bisogna fare molta attenzione, dunque, all’angolo di registrazione della telecamera, per difendere la propria sicurezza non si può invadere la privacy altrui.