Non ho mai sopportato le persone che guardano il cellulare mentre sto parlando. Poi ho scoperto qual è la vera ragione di questo atteggiamento.
Ognuno ha le sue personali idiosincrasie, quegli atteggiamenti che proprio non sopporta, che generano insofferenza. Personalmente non ho mai sopportato le persone che, mentre parlo, controllano di continuo il cellulare. Sono troppo esigente a pretendere ascolto?

Forse sì visto che viviamo in un’epoca in cui se non troviamo il cellulare in borsa entro un minuto ci assale l’ansia e guai a lasciarlo a casa anche solo per scendere un attimo al supermercato. Insomma siamo diventati tutti un po’ cellulare dipendenti ma a tutto c’è un limite. Trovavo irrispettoso e segno di profonda maleducazione il guardare di continuo il cellulare mentre si sta parlando con qualcuno.
Poi ho scoperto che il vero motivo di questo atteggiamento apparentemente maleducato è un altro. Me lo ha spiegato un’amica psicologa che si trova ad avere a che fare ogni giorno con persone di questo tipo. Se il tuo partner o qualche tua amica si comportano in questo modo, la ragione del loro comportamento è più profonda di quello che potresti immaginare.
Controllare sempre il cellulare: ecco il vero motivo
Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di ritrovarsi a parlare con qualcuno che, invece di prestarci attenzione, guarda il cellulare ogni due minuti. Personalmente questo atteggiamento mi innervosiva parecchio finché un’amica psicologa non mi ha rivelato la vera ragione che si nasconde dietro questo modo di fare.

Il fenomeno di controllare il cellulare mentre si sta parlando con qualcuno, è divento così comune e diffuso che gli psicologi gli hanno pure dato un nome: phubbing. Il termine “phubbing” nasce dall’unione di Phone e di Snubbing: snobbare qualcuno per guardare il telefono. Si tratta di maleducazione? Non sempre. A volte sicuramente sì e in quel caso meglio interrompere la conversazione ma altre volte, invece, nasconde un vero e proprio disagio.
Molti guardano di continuo il cellulare in quanto vivono con l’ansia del controllo: devono controllare tutto e hanno paura di perdersi chiamate o messaggi o notifiche importanti e di restare, di conseguenza, tagliati fuori da un evento di rilievo anche se magari si tratta di una banalissima festa in un locale.
Nei casi più gravi, invece, il phubbing è il sintomo di una depressione, di un disagio relazionale: il nostro interlocutore si sente inadeguato, non riesce a relazionarsi o fa moltissima fatica e, di conseguenza, si nasconde dietro al cellulare, controlla il cellulare per mascherare la sua ansia e il suo disagio nel tenere una conversazione in cui magari non saprebbe cosa dire. In queste situazioni, pertanto, non è maleducazione ma un vero e proprio problema psicologico che, al giorno di oggi, colpisce moltissimi soggetti, soprattutto giovani e adolescenti.