Se tu e il tuo compagno avete scelto di convivere senza sposarvi, devi subito fare questa cosa per proteggere il patrimonio che avete in comune.
Fino a qualche decennio fa sarebbe stato impensabile per due fidanzati vivere sotto lo stesso tetto e condividere addirittura il letto senza essere sposati. Oggi è la normalità e moltissime coppie – talvolta anche dopo l’arrivo dei figli – scelgono di convivere ma senza sposarsi.

I motivi possono essere molteplici. In primis, in termini di sentimenti, non cambia proprio nulla tra convivenza e matrimonio: non è che una volta sposati ci si ama di più di prima. In secondo luogo, nel 2025, sposarsi costa e per organizzare un matrimonio ci vogliono un mucchio di tempo e altrettanti soldi. Ma se per i sentimenti non cambia nulla, per la Legge italiana, al contrario, cambia quasi tutto. Vediamo che cosa occorre fare per tutelare il patrimonio comune in caso di convivenza.
Ecco come tutelarti in caso di convivenza senza matrimonio
Sono mille le ragioni che possono spingere una coppia a preferire la convivenza al matrimonio. Qualunque scelta va rispettata in quanto si tratta di questioni private che riguardano unicamente i due partner. Ma come fare per tutelare il patrimonio comune come, ad esempio, la casa acquistata insieme?

Non essere sposati non significa non fare progetti a lungo termine. Molte coppie anche se convivono e non si sono unite in matrimonio, acquistano insieme la casa oppure anche l’auto. Oppure vanno a vivere insieme nella casa che uno dei due possiede già o che viene regalata dai genitori. Come tutelarsi visto che, ufficialmente, non c’è nessun contratto? Ci sono due modi per mettersi al sicuro:
- registrare la convivenza presso il proprio Comune. Questo non garantirà esattamente tutti gli stessi diritti delle coppie sposate ma consentirà, quantomeno, di farvi visita in ospedale in caso di ricovero – o in carcere in caso di arresto – oppure la possibilità di continuare per un certo periodo ad abitare nella casa in caso di decesso del partner. Questa opzione, però, non tutela il patrimonio.
- Per tutelare il patrimonio comune occorre stipulare un contratto di convivenza vero e proprio: si tratta di un accordo formale fatto con atto atto pubblico o con scrittura privata autenticata. Il contratto di convivenza permette di: regolamentare l’uso della casa comune, scegliere la comunione legale dei beni, gestire i rapporti economici in caso di separazione e disciplinare il diritto ad avere gli alimenti in caso di cessazione della convivenza.
Per quanto riguarda l’eredità, invece, è necessario un testamento o una polizza assicurativa che abbia il partner come unico beneficiario. Insomma in questi modi si sarà un po’ più tranquilli e ci si tutelerà anche in caso di cessazione della convivenza o peggio, di decesso, di uno dei due.





