La nuova minaccia high-tech che sta mettendo a rischio i risparmi degli italiani.
Negli ultimi tempi cresce l’attenzione verso le truffe legate ai bancomat, molti utenti lamentano infatti di conti violati o strani movimenti delle proprie finanze. Si tratta di un allarme che arriva da ogni parte d’Europa, dovuto in gran parte alle tecnologie sempre più sofisticate utilizzate dai criminali.

Il tutto si gioca tuttavia sull’illusione della sicurezza che provano i clienti che si recano a gli sportelli bancari. Sulla carta, infatti, questi dispositivi sono estremamente sicuri, tuttavia non di rado i criminali trovano il modo per manometterli.
Negli ultimi tempi si parla molto di una particolare strategia utilizzata dai malintenzionati europei per violare i bancomat e che si sta diffondendo a macchia d’olio in ogni parte del globo.
L’attacco invisibile che trasforma i bancomat in distributori per criminali
La minaccia ha un nome preciso: attacco di caja negra o “black box attack”. Questa tecnica rappresenta l’evoluzione più sofisticata del crimine informatico applicato ai bancomat, e la sua pericolosità risiede proprio nella sua invisibilità. I cybercriminali non hanno bisogno di compromettere il software bancario o di indovinare password complesse: sfruttano invece l’interfaccia standard del bancomat per accedere direttamente al sistema.

I malviventi collegano fisicamente un hardware non autorizzato al bancomat, bypassando completamente le misure di sicurezza tradizionali. Questi dispositivi esterni, piccoli e facilmente occultabili, si connettono ai punti di comunicazione della macchina e inviano comandi diretti per forzare l’erogazione di denaro senza autorizzazione.
Gli esperti di cybersicurezza spiegano che i criminali trattano il bancomat come una “scatola nera”: non hanno bisogno di conoscere il suo design interno o il software che lo governa. Osservano semplicemente come risponde a determinati input e output, manipolando la macchina per sfruttare vulnerabilità che permettono prelievi non autorizzati.
La variante più pericolosa di questo attacco prende il nome di “jackpotting“. In questo caso, i bancomat vengono letteralmente costretti a svuotare tutte le loro riserve di contante in pochi secondi, “sputando” migliaia di euro come se fossero slot machine impazzite. Questa tecnica, nata in Europa, si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo, causando perdite economiche devastanti.
Il punto debole sfruttato dai criminali risiede nella struttura stessa dei bancomat. Ogni sportello automatico è composto da due parti principali: il gabinete, che contiene il computer centrale, e la cassaforte, che protegge il dispensatore di contante. Paradossalmente, basta accedere al cavo di connessione situato fuori dalla cassaforte per manipolare l’intero sistema.