Mandare tanti messaggi vocali ha un significato specifico secondo la psicologia. Preparati a mettere in discussione la tua abitudine.
Ogni gesto che compiamo parla di noi. Ogni scelta compiuta è determinata da chi siamo, dalle nostre esperienze e dalla visione del mondo. Ecco perché sapendo leggere atteggiamenti e preferenze si può capire molto di una persona (e anche di noi stessi). Gli psicologi ci danno una mano.

Il modo in cui usiamo i social dice molto di noi. C’è una branca della psicologia che si occupa proprio dei social network e cerca di spiegare fenomeni e dinamiche che si creano sulle piattaforme. D’altronde sono le persone che usano questi social, portando dietro bisogni, valori, aspettative, paure, insicurezza.
Diverse sono le motivazioni legate all’uso dei social e diverso è lo scopo che si cerca nell’interazione virtuale con gli altri. Vale per Instagram Facebook, TikTok e vale anche per WhatsApp, la nota app di messaggistica che in base alle funzioni usate (come community e stati) e alla modalità di utilizzo diventa un social network. Ad esempio, cosa rivelano secondo la psicologia i molteplici messaggi vocali inviati su WA?
Cosa significa mandare spesso vocali su WhatsApp
L’utilità dei messaggi vocali è indubbia. Permettono di risparmiare tempo e di spiegare chiaramente ciò che si vuole comunicare senza il rischio di incartarsi nella scrittura. Si usano sia sul lavoro che nella vita privata e prevedono un vero “Galateo” da rispettare. Non bisogna dilungarsi è la prima regola. E invece c’è chi manda vocali di 5 minuti che anche se ascoltati a velocità doppia fanno esasperare.

Più che sulla lunghezza, gli psicologi si sono soffermati sulla quantità di vocali inviati e sulla preferenza di questa modalità di comunicazione rispetto la classica chiamata. Hanno scoperto che l’abitudine di inviare molte note vocali è frutto di uno specifico modo di essere dell’individuo. La quantità eccessiva è associata al desiderio di controllo della comunicazione, di individualizzazione e di manipolazione delle emozioni.
Controllo perché l’audio consente di pianificare e costruire il messaggio prima di inviarlo. Individualizzazione perché con il vocale è possibile esprimere il pensiero senza interruzioni dando maggiore rilevanza all’espressione personale piuttosto che al dialogo diretto e spontaneo che può avere una chiamata. Manipolazione perché il vocale se non viene come desiderato si può cancellare e registrare nuovamente.
Le emozioni in questo modo si riescono a nascondere o alterare. Attenzione a questi comportamenti e alla scelta di mandare vocali su vocali invece di chiamare. Mette distanza tra le persone e riduce la spontaneità nella comunicazione. A lungo andare il rapporto potrebbe incrinarsi, non tutti hanno voglia di mantenere relazioni autentiche e importanti tramite messaggi vocali.