Gli esperti lanciano l’allarme su un comune elettrodomestico presente nelle nostre case. Scopri cosa sta succedendo e come proteggere la tua privacy.
Ogni sera, milioni di famiglie si riuniscono davanti a un oggetto che considerano parte integrante del loro relax quotidiano. Un dispositivo che accoglie film, serie TV, partite e telegiornali, diventato ormai il centro del nostro intrattenimento domestico. La maggior parte di noi lo accende senza pensarci due volte, convinti che sia un semplice strumento passivo nelle nostre mani. Eppure, dietro quella superficie apparentemente innocua, potrebbe nascondersi qualcosa di molto più complesso.

Recenti studi condotti da prestigiose università internazionali hanno portato alla luce una realtà che molti preferirebbero ignorare. Un team di ricercatori dell’Università Carlos III di Madrid, in collaborazione con l’University College di Londra e l’Università della California Davis, ha scoperto che questo comune elettrodomestico presente in quasi tutte le case moderne nasconde capacità di cui la maggior parte degli utenti è completamente all’oscuro.
Le Smart TV raccolgono segretamente i tuoi dati di visione
La verità è tanto semplice quanto inquietante: le smart TV moderne sono dotate di una tecnologia chiamata “Riconoscimento automatico dei contenuti” (ACR) che funziona come una sorta di Shazam permanente. Ma invece di riconoscere canzoni, questa funzione registra tutto ciò che appare sul vostro schermo, creando un dettagliato profilo delle vostre abitudini di visione.

Come spiega Patricia Callejo, professoressa presso il Dipartimento di Ingegneria Telematica dell’UC3M: “Il sistema cattura screenshot o audio per generare un profilo dello spettatore basato sulle sue abitudini di consumo. La tecnologia consente alle piattaforme dei produttori di profilare accuratamente i propri utenti, proprio come avviene su Internet”.
Il meccanismo di spionaggio è sorprendentemente sofisticato. I televisori intelligenti inviano informazioni ai server delle aziende con una frequenza allarmante: in alcuni casi ogni 15 secondi, in altri ogni minuto. Questi dati personali includono non solo quali programmi guardate e per quanto tempo, ma anche informazioni su dispositivi collegati tramite HDMI, come console per videogiochi o laptop utilizzati per il lavoro.
La portata di questa sorveglianza va ben oltre la semplice visione televisiva. Che stiate guardando Netflix, giocando alla PlayStation o utilizzando il televisore come secondo monitor per il vostro computer, ogni attività viene potenzialmente registrata e trasmessa. I ricercatori hanno evidenziato come questi dispositivi funzionino “24 ore su 24”, raccogliendo informazioni anche quando gli utenti credono che siano in modalità standby.
L’aspetto più preoccupante riguarda la configurazione predefinita di questi apparecchi. La maggior parte delle smart TV viene venduta con questa funzione già attiva, senza che l’acquirente ne sia informato in modo chiaro. Sebbene sia tecnicamente possibile disattivare il riconoscimento automatico dei contenuti, trovare l’opzione nei menu può risultare complicato per l’utente medio, e molti produttori non facilitano questo processo.
Le implicazioni per la privacy sono evidenti: le aziende costruiscono profili dettagliati che possono essere utilizzati per pubblicità mirata, venduti a terze parti o potenzialmente esposti in caso di violazioni della sicurezza. In un’epoca in cui la protezione dei dati personali è diventata una preoccupazione globale, scoprire che il televisore del salotto contribuisce attivamente alla sorveglianza domestica solleva interrogativi importanti sul futuro della nostra vita privata.