L’autunno 2025 porterà con sé una serie di fastidi respiratori, tra nuova variante Covid e influenza. Come difendersi dai sintomi gravi?
Per i medici, al momento sarebbe ancora presto per fare previsioni sull’andamento della stagione influenzale, ma molte persone stanno già iniziando ad accusare i primi problemi, dopo il leggero calo delle temperature.

In realtà, dagli altri Paesi del mondo arrivano notizie non incoraggianti, che farebbero presumere possibili criticità anche in Italia. In particolare, in Australia sono tantissimi coloro che hanno contratto il Virus respiratorio sinciziale (o RSV), con conseguenti infezioni. Ma quali sono gli accorgimenti che consentono di fare prevenzione in modo accurato ed evitare complicazioni?
Influenza e infezioni respiratorie: come difendersi dal picco?
Ogni anno in Italia sono numerosi i pazienti affetti da infezioni respiratorie, con numeri decisamente superiori alla media europea. Di norma, ci si ammala due volte l’anno, con percentuali che aumentano nei bambini e negli over 50. Proprio gli anziani sono i soggetti più a rischio, visto che l’88% dei decessi per influenza in Europa colpisce tale categoria e, in particolare, il virus respiratorio sinciziale (RSV) determina, ogni anno, più di 26 mila ricoveri e 1.800 decessi.

Secondo Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della SIMIT e Professore Ordinario di Malattie Infettive presso l’Università Tor Vergata di Roma, questi dati dimostrano come le infezioni respiratorie siano un vero e proprio problema da considerare, anche prima dell’arrivo dell’inverno. Ma come si si può difendere dai sintomi più gravi? Un ruolo essenziale è quello rivestito dai vaccini che non solo sono in grado di ridurre la trasmissione dell’infezione, ma permettono anche di tagliare il numero dei ricoveri e dei decessi.
In Italia, tuttavia, si è ben lontani da raggiungere la copertura vaccinale sperata, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione degli ultimi anni. In molte Regioni, i cittadini ricevono inviti direttamente dalle ASL competenti, che predispongono appositi hub vaccinali. Il primo passo per garantire che tutti i soggetti a rischio si vaccinino è la proposta, da parte del medico di base, di un dettagliato piano vaccinale, che tenga conto delle patologie possedute. Anche le farmacie sono diventate delle ottime alleate, presso le quali non solo si può ricevere la cura ma anche usufruire dei servizi telematici sanitari, alleggerendo il carico del Sistema Sanitario Nazionale.
In conclusione, per garantire il benessere pubblico, è necessario che l’Italia rafforzi la prevenzione e incentivi le campagne vaccinali, fissando appositi calendari. Sarebbe, inoltre, opportuno che vengano pubblicate tempestivamente le circolari ministeriali antinfluenzali e anti-Covid, per consentire alle Regioni di organizzarsi. I cittadini potrebbero essere informati e invogliati tramite appositi messaggi, che aiutino anche a evitare la diffusione di fake news. Le Regioni, infine, dovrebbero ampliare le modalità di somministrazione delle varie dosi, tramite presidi mobili, farmacie, medici di famiglia e RSA.