Anticipo TFS agli statali, nuovo tasso e tempi di pagamento: non sono buone notizie

La Banca d’Italia ha aggiornato il rendistato e l’indice che determina il tasso applicato sull’anticipo del Tfs è salito sopra il 3%.

Dopo quattro mesi sotto la soglia del 3%, ad agosto il rendistato ha subito un rialzo. Significa che si dovranno pagare più soldi per poter contare sull’anticipo del Tfs ma i problemi non finiscono qui. Continuano ad esserci ritardi nel pagamento del Trattamento e sempre meno giovani attratti dalla Pubblica Amministrazione.

Uomo preoccupato alla scrivania
Anticipo TFS agli statali, nuovo tasso applicato: non sono buone notizie (Informazioneoggi.it)

La situazione attuale vede un rendistato superiore al 3%. L’indice per la fascia di vita residua tra un anno e un anno e mezzo si colloca poco sopra il 2%, per le fasce di vita intermedia tra il 2,5 e il 3% mentre per la fascia compresa tra 12 anni e 7 mesi e 20 anni e 6 mesi sta al 3,9%. Infine, per la fascia oltre 20 anni e 6 mesi tocca il 4,2%. Il Trattamento di Fine Servizio dedicato agli statali continua a far parlare di sé in negativo.

Come accennato non si è risolto il problema del ritardo nei pagamenti anche se è stato dichiarato incostituzionale. Passano ancora anni prima che il dipendente statale possa recuperare i suoi soldi accumulati durante la carriera lavorativa. Perché mai, considerando tutto questo, un giovane dovrebbe preferire il settore pubblico a quello privato?

TFS agli statali, le ultime sull’anticipo

I tassi di interesse sugli anticipi del Trattamento richiesti dagli statali non si riducono. Mediamente le banche applicano un elevato 3,5%. Un interesse sui propri soldi, nonostante la paradossale situazione se si vuole fare domanda di Tfs anticipato si deve tener conto di questa modalità di conteggio della somma effettivamente erogata. Volendo chiedere 45 mila euro, ad esempio, si dovranno pagare 1.500 euro circa di interessi.

Contare banconote
TFS agli statali, le ultime sull’anticipo (Informazioneoggi.it)

Se proprio questi soldi non sono necessari i dipendenti preferiscono attendere anni per l’erogazione completa del Tfs, senza tagli legati agli interessi. L’INPS, infatti, ci mette i suoi tempi ma erogherà l’intera somma spettante al lavoratore. Poco tempo fa ha provato a concedere in autonomia l’anticipo del Trattamento applicando un tasso inferiore rispetto quelle delle banche ma la sperimentazione è durata poco a causa dei costi troppo alti per l’ente della previdenza sociale.

L’unica via per ottenere l’anticipo del Tfs, dunque, è chiedere il prestito alle banche e decurtare il Trattamento con gli interessi oppure attendere per anni il versamento dell’INPS. Una situazione inaccettabile che deve cambiare come più volte ribadito dalla Consulta. Ma mancano le risorse per dare tutti quei trattamenti subito dopo il pensionamento o a chi attende da anni.

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