Brutti tempi per gli automobilisti: basta commettere un errore banalissimo – che avremo già fatto chissà quante volte senza pensarci – per trovarsi con una multa da oltre 1000 euro.
Da qualche anno non fiocca più molta neve ma, di sicuro, continuano a fioccare multe stradali in abbondanza sopra le teste dei cittadini. Abbiamo trascorso un’estate con il terrore di dimenticarci per sbaglio l’aria condizionata accesa mentre eravamo in sosta ma anche ora che le vacanze sono finite, i motivi di preoccupazione restano.

Le multe stradali non sono da prendere alla leggera in quanto, non solo possono comportare una decurtazione dei punti sulla patente ma possono anche essere parecchio pesanti per le nostre tasche. E in un periodo in cui l’inflazione galoppa, non è davvero il caso di spendere altri soldi per pagare multe. C’è un banale errore che, in particolare, può costarci molto caro: ben 1100 euro. Eppure si tratta di una distrazione che tutti avremo commesso chissà quante volte senza nemmeno pensarci.
Multa da 1100 euro se commetti questo banale errore: lo facciamo tutti
Tra tasse, bollette di luce e gas e multe stradali, i motivi che non ci lasciano dormire sereni sembrano essere proprio tanti. E’ vero che basta rispettare la Legge per evitare sanzioni ma, talvolta, la distrazione può capitare. Un errore banalissimo e molto comune può costarci ben 1100 euro: quasi lo stipendio di un mese per moltissime persone.

Quante volte ci è capitato di prestare la nostra auto al partner o alla sorella o alla mamma? Presumo tante. Soprattutto se in famiglia o in coppia abbiamo una sola automobile, è normale prestarsela quando uno deve andare a fare commissioni o a portare i figli a scuola o a fare la spesa. Ebbene se la persona a cui abbiamo prestato l’auto commette un’infrazione grave che comporta la decurtazione dei punti, noi abbiamo l’obbligo di comunicare alle Forze dell’Ordine chi era alla guida del veicolo.
Comunicare i dati di chi guidava l’auto e di chi, quindi, ha commesso quella determinata infrazione è fondamentale in modo che i punti sulla patente vengano tolti alla persona giusta e non a chi non c’entra nulla. Stando a quanto stabilito dall’articolo 126 bis del Codice della Strada, il proprietario del veicolo ha tempo fino a 60 giorni per comunicare alle Forze dell’Ordine i dati di chi guidava la sua auto e ha commesso l’infrazione. Chi ometterà di comunicare i dati del conducente verrà sanzionato con una seconda multa che potrà andare da un minimo di 286 fino ad un massimo di 1100 euro.
Ma cosa fare se si tace perché, effettivamente, non ci si ricorda chi guidava la nostra auto quel giorno? La Corte Costituzionale – con la sentenza 165 del 2008 – ha stabilito che ci possono essere casi in cui un cittadino è giustificato e non si può pretendere che ricordi quanto accaduto settimane o mesi prima. In ogni caso le Forze dell’Ordine possono comunque ritenere insufficienti le giustificazioni del proprietario del veicolo e somministrare ugualmente la multa.