Per andare in pensione servono dei requisiti anagrafici e contributivi. Ma è possibile l’uscita con meno di 20 anni di contributi? Ecco la verità.
Per andare in pensione, è necessario il possesso di una determinata età contributiva, che varia a seconda della misura a cui si intende accedere. Soltanto nell’ipotesi dell’Assegno sociale (la prestazione che viene erogata fino alla maturazione dell’età pensionabile) non è richiesto alcun requisito contributivo, ma si tratta di una misura assistenziale.

Ma quanti anni di contributi servono attualmente e serviranno nel 2026 per poter smettere di lavorare? La pensione di vecchiaia ordinaria necessita di un’anzianità contributiva di almeno 20 anni, ma anche chi ha meno versamenti può accedere al pensionamento. In che modo? Scopriamolo.
Pensione e contributi: anche con meno di 20 anni di anzianità è ammessa l’uscita dal lavoro
Il requisito contributivo varia a seconda della misura scelta. È opportuno specificare che anche chi non vanta molti anni di contributi può andare in pensione, compensando con altri presupposti. Chi ha maturato almeno 20 anni di contributi può scegliere, oltre alla pensione di vecchiaia ordinaria con 67 anni di età, anche una delle seguenti misure:

- pensione anticipata contributiva con 64 anni di età, se ha iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 e ha raggiunto una prestazione di importo non inferiore 3 volte l’Assegno sociale;
- pensione di invalidità, con 56 anni (donne) o 61 anni (uomini) e il riconoscimento di un grado di disabilità pari almeno all’80%.
Oltre a questi strumenti “standard” l’attuale sistema previdenziale italiano contempla una serie di alternative per la flessibilità in uscita. Alcune, al momento, non si sa se verranno confermate e bisognerà attendere la prossima Legge di Bilancio. Ad esempio, con 35 anni di contributi si può accedere a Opzione Donna e alla misura riservata a coloro che svolgono lavori usuranti (lavoratori notturni, operai alla catena di montaggio, conducenti di mezzi pubblici e addetti ad altre attività elencate nel Decreto legislativo n. 67 del 2011. Si tratta della cd. Quota 97,6 che richiede 61 anni e 7 mesi di età.
Per l’APE Sociale, invece, oltre a 63 anni e 5 mesi di età, servono 30 anni di contributi per i caregivers, gli invalidi al 74% e i disoccupati e 36 anni di contributi per gli addetti a lavori gravosi. E per chi ha solo 5 anni di contribuzione? È ammessa la pensione di vecchiaia contributiva, previo raggiungimento di un’età anagrafica di 71 anni. Non sono, inoltre, previsti paletti relativamente all’importo dell’assegno, ma è necessario aver iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995.