Un dettaglio poco noto potrebbe rendere le tue password molto più difficili da violare.
Creare una password oggi è un gesto che compiamo quasi senza pensarci. Nuovo account, nuova combinazione: spesso ripetiamo schemi simili, qualche variazione di numeri, magari una maiuscola in più o un simbolo. Pensiamo che basti per proteggerci. Ma davvero questo è sufficiente?

Gli esperti di sicurezza informatica ricordano che i criminali digitali non dormono mai. Ogni giorno vengono sviluppati sistemi sempre più sofisticati per decifrare le credenziali di accesso: dal phishing agli attacchi brute force, fino ai keylogger che registrano tutto ciò che digitiamo sulla tastiera. La sensazione di sicurezza che ci danno le solite regole — una combinazione di lettere, numeri e simboli — potrebbe non essere così solida come pensiamo.
La lettera che cambia tutto nella protezione delle password
Secondo specialisti del settore, l’inserimento della lettera “ñ” all’interno delle password può rappresentare un ostacolo inaspettato per chi tenta di violarle. Questo carattere, tipico della lingua spagnola e poco diffuso in altri contesti, non compare quasi mai nei dizionari utilizzati dai software di decifrazione automatica.

Il motivo è semplice: i programmi che cercano di indovinare le password provano combinazioni basate sui set di caratteri più comuni. La “ñ” non appartiene a questi insiemi standard e spesso non è considerata dagli algoritmi, se non in posizioni marginali. Includerla all’interno di una sequenza rende quindi una password molto più difficile da individuare con tentativi automatici.
Il portale Xataka sottolinea come l’unione di elementi tradizionali (lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli) con caratteri poco convenzionali come la ñ accresca notevolmente la complessità della credenziale di accesso. Ciò significa che un aggressore avrà bisogno di molte più risorse e tempo per provare a decifrarla, riducendo così le possibilità di successo.
Naturalmente, aggiungere un solo carattere speciale non basta. Gli esperti insistono sull’importanza della lunghezza minima: una password efficace dovrebbe contenere almeno 12 caratteri. Più è lunga, più aumenta la sua resistenza agli attacchi brute force. Inoltre, è essenziale evitare parole ovvie o sequenze facilmente prevedibili come “12345” o “password”.
Un approccio consigliato è quello delle passphrase, ossia frasi più lunghe e personali, arricchite da numeri, simboli e caratteri atipici. Un esempio potrebbe essere: “IlMioGattoÑero#2025!”. Questo tipo di combinazione non solo è complessa per i criminali informatici, ma resta anche più semplice da ricordare per l’utente rispetto a stringhe casuali di caratteri.
Per una protezione ancora maggiore, è utile aggiornare le password regolarmente e non riutilizzarle su diversi servizi. I gestori di password possono aiutare a generare credenziali uniche e archiviarle in modo sicuro, senza doverle memorizzare tutte. L’aggiunta di un carattere particolare come la “ñ”, unita a queste buone pratiche, diventa quindi un ulteriore strumento di difesa contro i rischi sempre più concreti del mondo digitale.