Il riconoscimento della Legge 104 comma 3 permette di avere accesso ad un maggior numero di benefici attestando la disabilità grave.
L’articolo 3 della Legge 104 stabilisce il diritto per i disabili di ricevere sostegno e assistenza con prestazioni di diversa natura. Lo stesso articolo presenta il comma 1 e il comma 3. Solo quest’ultimo riconosce la disabilità grave e, quindi, un maggiore numero di aiuti.
La prima differenza tra comma 1 e comma 3 sta nella descrizione della persona disabile. L’articolo 3 comma 1 parla di soggetti con compromissioni durature di carattere fisico, mentale, sensoriale o intellettivo che in presenza di barriere limitano la piena ed effettiva partecipazione. Si riconosce la disabilità, dunque, ma ad un livello più basso rispetto il comma 3.
Questo, infatti, parla di compromissione con riduzione dell’autonomia personale tale da necessitare di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale sia nella sfera individuale che relazionare. La tutela risulta prioritaria e intensiva, da qui un maggiore numero di benefici. Permessi di tre giorni retribuiti, congedo straordinario di 24 mesi sono due degli aiuti più importanti per disabili e caregiver. Ma quando la disabilità grave viene riconosciuta?
Sarà la Commissione Medica che caso per caso valuterà la gravità della disabilità. Non esiste, infatti, un elenco definito di patologie che danno diritto automaticamente alla Legge 104 comma 4. Sono troppe le variabili che intervengono e che dovranno essere giudicate in sede di visita medica. In linea generale possiamo dire che il comma 3 verrà riconosciuto una volta attestata la necessità di assistenza permanente, continuativa e globale.
Un primo esempio è di una persona con SLA in fase avanzata che ha subito una perdita della deambulazione o necessità di ventilazione o nutrizione assistita. L’aiuto dovrà essere costante e indispensabile, da qui il riconoscimento della disabilità. Un secondo esempio è di una persona che soffre di Alzheimer. Quando i sintomi saranno evidenti e causeranno disorientamento, disturbi del comportamento, dipendenza per lo svolgimento delle attività quotidiane di base ecco che il comma 3 verrà riconosciuto. Condizione necessaria è richiedere una supervisione costante 24 ore su 24. I bisogni continuativi sono determinanti nel riconoscimento della gravità.
Passiamo ad un terzo esempio che sarà molto utile considerando i casi di autismo in Italia. Il minore con disturbo dello spettro autistico con funzionamento compromesso ossia livello 3 DSM-5 rientrerà nei profili delle Linee Guida ISS 2023 se ha necessità di un supporto molto sostanziale in ogni contesto avendo bisogno di una mediazione continua, di una strutturazione dell’ambiente e di interventi quotidiani da parte del caregiver.
Tutto questo per dire che non basta l’accertamento di una patologia come può essere la demenza, l’autismo o la SLA per il riconoscimento della Legge 104 comma 3. La Commissione valuterà le conseguenze e solo se l’autonomia è compromessa tanto da determinare assistenza continua e coordinata allora riconoscerà la gravità.
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