Molti studenti pagano più del dovuto senza saperlo: il dettaglio che fa la differenza
Ogni anno, con l’inizio delle iscrizioni, migliaia di studenti e famiglie vivono lo stesso dilemma: quanto costerà davvero l’università? Le rette possono variare da ateneo ad ateneo, ma in generale la sensazione diffusa è che studiare sia un investimento sempre più gravoso.

C’è chi cerca soluzioni alternative, chi rinuncia a determinate facoltà per paura dei costi e chi si rassegna a rate da centinaia di euro, convinto che non esistano alternative.
Quello che molti non sanno, però, è che dietro a questo scenario c’è un errore comune che porta tantissime famiglie a pagare molto più del necessario. Non si tratta di un dettaglio burocratico complicato o di cavilli legali: basta la mancanza – o la gestione sbagliata – di un documento che può letteralmente cambiare tutto.
Il documento che riduce le tasse universitarie
Il protagonista è l’ISEE Università 2025/2026, un indicatore che misura la situazione economica della famiglia e che le università usano per stabilire quanto deve pagare ogni studente. Senza questo documento aggiornato, lo studente viene automaticamente collocato nella fascia contributiva più alta, anche se il reddito reale della famiglia è molto più basso.
In pratica, è come se si decidesse di pagare il prezzo pieno di un biglietto quando esiste uno sconto valido, solo perché non si è mostrata la carta giusta al momento dell’acquisto. È un dettaglio semplice, ma che fa la differenza: centinaia, a volte migliaia di euro risparmiati in un intero anno accademico.
Per ottenere l’ISEE Università servono alcuni documenti chiave: i dati anagrafici e reddituali del nucleo familiare, i patrimoni immobiliari e mobiliari, le dichiarazioni dei redditi più recenti e, se presenti, mutui o contratti di affitto. Tutti questi elementi vengono raccolti per costruire un quadro preciso della situazione economica, che poi l’ateneo utilizza per calcolare le tasse.
Il calcolo si può fare online sul portale INPS o rivolgendosi a un CAF, ma la parte più importante è rispettare le scadenze fissate dall’università. Ogni ateneo stabilisce una data limite: oltre quel giorno, non solo non si ottengono riduzioni, ma in alcuni casi si rischiano anche more e penalità.
Avere un ISEE Università 2025/2026 corretto e presentato in tempo, però, non significa soltanto ridurre le rette. Questo documento è anche la chiave per accedere a borse di studio, contributi per alloggi, agevolazioni sui trasporti e persino servizi di mensa a prezzi ridotti. Un’opportunità concreta che spesso passa inosservata solo perché non se ne conosce il vero valore.