Queste app – insospettabili – possono mettere in grande pericolo i tuoi dati bancari.
La prima cosa che facciamo al mattino e l’ultima che facciamo la sera è, con tutta probabilità, prendere in mano lo smartphone. Questo strumento è entrato nelle nostre vite, private e lavorative, al punto tale che è impossibile pensare di poterne fare a meno.
È diventato uno strumento fondamentale per la vita di tutti i giorni, dalla gestione domestica a quella lavorativa, fino a occupare un posto di rilievo anche dal punto di vista ludico e sociale. Lo smartphone è una sorta di compagno di vita a portata di mano e questo ha generato una sorta di illusione della sicurezza.
Eppure, dietro questa apparente tranquillità si nasconde una realtà meno rassicurante. Alcune applicazioni che sembrano innocue, e che spesso si presentano come strumenti utili o addirittura protettivi, possono trasformarsi in vere e proprie porte di accesso per i criminali informatici.
In un’epoca in cui le frodi digitali si moltiplicano, la minaccia non arriva solo da link sospetti o e-mail ingannevoli, ma anche da software che scarichiamo volontariamente e usiamo ogni giorno.
Molti utenti si affidano a VPN, proxy o servizi che promettono maggiore privacy e protezione durante la navigazione. Tuttavia, proprio alcune di queste app nascondono insidie difficili da individuare. Secondo recenti analisi di esperti di cybersicurezza, esistono almeno sei applicazioni pericolose che, sotto la maschera di strumenti sicuri e affidabili, sono in realtà create per spiare i dati bancari e altre informazioni sensibili degli utenti.
Una volta installate, queste app trasformano il dispositivo in un punto di accesso controllato dai criminali. In pratica, chi le utilizza diventa parte di una rete sfruttata per attività fraudolente, senza accorgersene. L’aspetto più preoccupante è che questi programmi non rubano solo informazioni superficiali: possono accedere a password, cronologia di navigazione, credenziali bancarie e persino dati personali usati per l’identificazione digitale.
Le app segnalate con maggiore frequenza includono:
Queste, come rivelato da portafolio.co, anziché schermare le attività online dell’utente, permettono a terzi di sfruttare la connessione per orchestrare truffe e sottrarre dati.
Il problema non riguarda solo i conti correnti. Con l’accesso a informazioni riservate, i malintenzionati possono ricostruire profili completi delle vittime, utilizzabili per furti di identità o per accedere ad altri servizi sensibili collegati al telefono. Ciò significa che non è solo il denaro a essere a rischio, ma l’intero patrimonio digitale di una persona.
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