Permessi 104 e orari di reperibilità: il lavoratore rischia il licenziamento se trovato in questa situazione

I permessi 104 sono concessi a condizione che il lavoratore si prenda cura del familiare disabile, A tal proposito ci sono orari di reperibilità?

Se il datore di lavoro dovesse scoprire che il dipendente durante la fruizione dei permessi 104 non si trova in casa con il disabile può procedere con il licenziamento? La Legge è chiara, il caregiver può assentarsi dal posto di lavoro per assistere il familiare con disabilità grave. Ma questo non implica la costante presenza accanto alla persona che necessita di cura.

Bussare alla porta e disabile
Permessi 104 e orari di reperibilità, il lavoratore rischia il licenziamento se non è a casa con il disabile? (Informazioneoggi.it)

Il timore del licenziamento per il dipendente che chiede i permessi 104 è fondato. Il datore di lavoro al verificarsi di alcune condizioni è legittimato a licenziare il lavoratore per giusta casa senza che questo possa opporsi. Da qui l’esigenza di conoscere nei dettagli come la misura è disciplinata per evitare errori che potrebbero far perdere l’occupazione.

Ci sono regole che devono essere seguite o saranno guai, vale anche in relazione alla Legge 104 nata per aiutare disabili e caregiver nella quotidianità. I permessi retribuiti di tre giorni al mese rappresentano un supporto importante. Consentono al lavoratore di assistere il familiare disabile grave senza rischiare ripercussioni sul lavoro. Condizione necessaria è che ogni direttiva sia eseguita correttamente.

La reperibilità durante i permessi non esiste ma…

L’abuso dei permessi secondo la sentenza numero 26514 dell’11 ottobre 2024 della Corte di Cassazione si configura quando il dipendente usa il beneficio per fini diversi dall’assistenza in senso ampio verso il familiare. Il riferimento è a difformità dalle modalità richieste dalla natura e dalla finalità per cui il congedo è previsto. La Cassazione aggiunge poi che non integra abuso la prestazione di assistenza al familiare disabile in orari non integralmente coincidenti con il turno di lavoro.

Nonna e nipote
La reperibilità durante i permessi non esiste ma… (Informazioneoggi.it)

Questo perché i permessi sono giornalieri su base mensile e non su base oraria. Significa che non richiedono che l’assistenza avvenga in orari prestabiliti o che coincidano con l’orario di lavoro abituale. Il dipendente non ha l’obbligo di restare accanto al disabile fisicamente durante il turno di lavoro, non esiste alcuna reperibilità. L’importante è che il tempo venga comunque utilizzato per prendersi cura del familiare tutelandone il benessere.

Durante il giorno di permesso si può andare a fare la spesa per il disabile, pagare le sue bollette o fare servizi di interesse del familiare impossibilitato ad agire in autonomia. Non ci sono orari di reperibilità, dunque, ma il tempo deve servire per rispondere alle reali esigenze del disabile. Andare dal parrucchiere è un abuso, prendere un aperitivo con gli amici è un abuso così come andare al mare. In questi casi si rischia il licenziamento e un’accusa di truffa ai danni dell’ente previdenziale.

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