A volte comprare un’auto usata online può trasformarsi in un incubo se dietro l’annuncio si nasconde qualcosa di inaspettato.
Il caso riguarda una cliente che ha trovato l’auto desiderata online. Dopo aver analizzato le caratteristiche ha avviato la trattativa e versato il prezzo pattuito con bonifico bancario. Ma, qualcosa è andato storto.

L’auto tanto desiderata, non è mai arrivata e il contatto si è reso irreperibile. La donna convinta di essere stata vittima di una truffa si è rivolta alla banca per bloccare l’operazione, ma la situazione non è andata come voleva.
Acquisto auto online: il bonifico non si può più annullare
Il caso riguarda una donna che ha deciso di acquistare un auto online, ha pagato l’importo pattuito con bonifico bancario e ha atteso invano l’arrivo dell’auto. Ha contattato più volte il venditore che si è reso irreperibile. Convinta di essere stata vittima di una truffa, chiede alla banca di annullare il bonifico, ma la banca non può più annullarlo perché il percorso è stato perfezionato. Non contenta, si rivolge all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), chiedendo la restituzione dell’importo perduto.
L’ABF, non accoglie il ricorso, in quanto il bonifico era regolare, disposto direttamente dalla cliente con il suo consenso. La legge prevede la restituzione quando i pagamento sono “non autorizzati”, ossia senza senza l’approvazione del correntista.
Il Collegio, con la Decisione numero 2623 del 12 marzo 2025, ha ricordato che la procedura di richiamo del bonifico (il cosiddetto “recall”) era stata attivata troppo tardi: due giorni dopo l’operazione, quando ormai l’accredito era definitivo. Precisa che la banca ha agito correttamente e non aveva l’obbligo di rimborsare l’importo.
Questa decisione evidenzia un aspetto sempre più ricorrente, le truffe online sono sempre più frequenti, necessita la massima prudenza quando si effettuano acquisti online e, soprattutto, quando si decide di anticipare somme di denaro tramite bonifico.
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