Le banche possono concedere mutui per comprare case donate, ma è necessario verificare un particolare dato del donante.
Comprare un immobile donato è consentito dalla legge, ma è necessario prestare attenzione a una serie di elementi, soprattutto se si intende richiedere un mutuo. Le banche, infatti, devono verificare se il donante è ancora in vita o meno.
Si tratta di un elemento essenziale, visto che le procedure per la richiesta del prestito sono differenti a seconda di questi due casi. Uno dei possibili problemi, infatti, è che potrebbe essere lesa la legittima degli eredi del donante e, dunque, questi ultimi potrebbero ottenere l’annullamento dell’atto. Ma cosa cambia per chi intende comprare l’immobile donato e quali sono i pericoli se non si presta attenzione a questo fondamentale particolare?
Gli eredi legittimi (coniuge e figli), nel caso in cui riscontrino che è stata lesa la loro quota di legittima tramite una donazione, hanno il diritto a espletare l’azione di riduzione, ai sensi dell’art. 557 del codice civile. In questo modo, possono ottenere dal giudice la dichiarazione di inefficacia dell’atto compiuto in vita dal defunto.
L’azione di riduzione ha un termine di prescrizione di 10 anni (che decorre dall’apertura della successione) e, durante tale lasso di tempo, si ritiene che sia rischiosa una richiesta di mutuo ipotecario alla banca, perché potrebbe venire meno la garanzia dell’immobile.
Cosa succede, invece, se il donante è ancora in vita? In quest’ipotesi non è necessario attendere la prescrizione, ma il donante diventa un garante, a tutela sia dell’istituto di credito che concede il mutuo sia dell’acquirente. È, tuttavia, consentito chiedere una fideiussione bancaria a titolo di garanzia, perché gli eredi legittimi potrebbero, in futuro, chiedere la revoca della donazione.
Prima di comprare un immobile che è stato oggetto di donazione, quindi, è sempre consigliato indagare a fondo su tutti i dettagli, perché la banca potrebbe decidere di non concedere il mutuo. Attenzione se si procede con la stipula del preliminare di vendita, in quanto vanno conosciuti tutti i fatti che riguardano l’immobile che si vuol acquistare, per evitare dei grossi problemi. Durante la fase della firma del contratto preliminare, è essenziale controllare tutte le vendite precedenti, per accertarsi che non compaia una donazione. Tale verifica preventiva consente di giungere all’acquisto con la piena certezza che non ci siano situazioni pericolose o di conoscere le eventuali problematiche, per trovare rimedi adeguati.
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