Rimandare la pensione di un anno può fare una grande differenza economica: ecco quanto conviene attendere.
Quando si avvicina il momento di lasciare il lavoro per andare in pensione, la scelta su quando effettivamente fare questo passo può essere molto complessa. Non esiste una risposta univoca, né un modo “giusto” per affrontare questo passaggio.

C’è chi desidera con entusiasmo smettere di lavorare e dedicarsi finalmente ad altro, e chi invece preferisce aspettare ancora, sia per necessità economiche sia per motivazioni personali o di salute. A volte la decisione dipende da una pianificazione previdenziale attenta, altre volte dalla semplice volontà di mantenersi attivi e produttivi.
È però importante sapere che rimandare la pensione anche solo di un anno può cambiare l’assegno mensile che si andrà a percepire. Non si tratta solo di guadagnare uno stipendio in più, ma di migliorare concretamente la propria situazione previdenziale, grazie a meccanismi di calcolo spesso poco conosciuti o sottovalutati. La scelta di posticipare il pensionamento può infatti tradursi in un beneficio economico consistente, che permette di affrontare con più tranquillità gli anni della pensione.
Rimandare la pensione: quanto si guadagna davvero?
Secondo dati e studi recenti, attendere un anno prima di richiedere la pensione comporta un incremento dell’assegno mensile. Questo aumento deriva da diversi fattori: da un lato la possibilità di versare contributi aggiuntivi, dall’altro l’applicazione di coefficienti di trasformazione legati all’aspettativa di vita, che fanno crescere il valore della pensione in base all’età effettiva del pensionamento. In pratica, più si aspetta, più si guadagna.

L’entità dell’incremento varia naturalmente in base alla propria posizione contributiva e al tipo di pensione cui si ha diritto. In generale, si stima che posticipare la pensione di un anno possa portare a un incremento dell’assegno mensile tra il 4% e il 6%, in rari casi si può raggiungere il 10%.
Per esempio, per una persona che ha maturato un assegno mensile stimato di 1.500 euro, rimandare la pensione di un anno può significare un aumento di circa 75-90 euro al mese. Questo si traduce in 900-1.080 euro in più all’anno.
In un altro caso, per un assegno più alto, ad esempio di 2.000 euro mensili, il rinvio di un anno potrebbe far crescere l’assegno di circa 100-120 euro al mese, arrivando a 2.100-2.120 euro. Questi incrementi si sommano negli anni, garantendo una maggiore stabilità finanziaria sul lungo periodo.
Rimandare la pensione, inoltre, permette di continuare a lavorare e ricevere uno stipendio aggiuntivo, incrementando così la liquidità disponibile nel breve termine. Questo può rappresentare un aiuto importante per chi ha ancora esigenze economiche da soddisfare o vuole migliorare la propria posizione finanziaria prima del ritiro definitivo. Inoltre, con la Legge di Bilancio 2025 si ha la possibilità ottenere un bonus direttamente in busta paga se si rimanda la pensione.