Trump schiera due sottomarini nucleari contro la Russia: quale sarebbe la posizione dell’Italia in caso di guerra?

Botta e risposta tra Trump e Medvedev. La Russia potrebbe entrare in conflitto con gli USA e attaccare la NATO? 

Il Presidente USA Donald Trump ha ordinato lo schieramento di due sottomarini nucleari, in risposta al battibecco dello scorso 31 luglio con l’ex Presidente russo e Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa Dmitry Medvedev, che aveva minacciato la guerra diretta con gli Stati Uniti d’America e il lancio di missili nucleari “mano morta”.

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Trump schiera due sottomarini nucleari contro la Russia: quale sarebbe la posizione dell’Italia in caso di guerra? (informazioneoggi.it)

La discussione via social, purtroppo, si è concretizzata in un’operazione (rivendicata da Trump su Truth Social) che rischierebbe di vanificare i tentativi finora compiuti per mettere fine al conflitto tra Russia e Ucraina. Nelle scorse ore, lo stesso Putin aveva affermato che la pace è ancora possibile. Ma quale sarebbe il ruolo dell’Italia se le tensioni dovessero accentuarsi?

La guerra russo-ucraina potrebbe estendersi anche in Italia? Ecco le ipotesi più accreditate

Al momento è del tutto improbabile pensare a uno scontro diretto con la Russia che veda il coinvolgimento anche dell’Italia. Dal punto di vista geografico, il nostro Paese non confina con gli Stati interessati dal conflitto russo-ucraino, ma sul piano strategico e militare l’appartenenza all’Alleanza Atlantica determinerebbe un ruolo per ogni Paese membro e, quindi, anche per l’Italia. Una delle ipotesi più discussa riguarda proprio la reazione in caso di attacco da parte della Russia a delle piccole porzioni di un territorio appartenente a uno Stato della NATO, per scatenare una reazione dell’Alleanza. Potrebbe trattarsi di una strategia di Mosca per verificare la solidità del “principio di mutua difesa” del Patto atlantico.

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La guerra russo-ucraina potrebbe estendersi anche in Italia? Ecco le ipotesi più accreditate (informazioneoggi.it)

Molto verosimilmente, la nostra penisola diventerebbe un luogo di appoggio logistico e operativo, per la tutela della difesa comune. In Italia, quindi, non ci sarebbe un “combattimento” vero e proprio e nel senso comune del termine, ma la Nazione potrebbe diventare uno snodo strategico per i movimenti delle truppe e per la realizzazione delle operazioni aeree. In particolare, le basi NATO presenti sul territorio (ad esempio, quella di Lago Patria o di Aviano) avrebbero un ruolo cruciale per il supporto alle armate e potrebbero essere utilizzate per le missioni e le operazioni oppure per ospitare gli aerei e i droni.

L’Italia, inoltre, potrebbe avere un ruolo chiave nel settore dell’assistenza sanitaria, della logistica e della manutenzione dei mezzi. Per alcune strutture, come quelle della Protezione Civile e dei porti militari, potrebbero essere predisposti dei progetti di mobilitazione, sulla base della documentazione stilata nel 2023 dal Ministero della Difesa. Al momento, è bene precisare che nessuno Stato della NATO ha subito attacchi diretti dalla Russia, ma molti Governi (in particolari quelli dell’Est Europa) stanno aggiornando i piani di difesa territoriale. Ribadiamo, in conclusione, che una guerra diretta sul nostro suolo è un’ipotesi remota, ma, insieme altri altri membri dell’Alleanza Atlantica, l’Italia avrebbe un ruolo chiave dal punto di vista logistico e strategico.

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