Secondo un recente orientamento giurisprudenziale, tagliare le piante del vicino potrebbe costarti caro. Cosa si rischia?
Le piante incolte del vicino di casa, le radici e i rami sporgenti, con la conseguente caduta delle foglie potrebbero causare una serie di disagi, ma, prima di procedere alla rimozione della problematica “in autonomia”, è necessario conoscere delle regole basilari per evitare problemi con la legge.

Una recente sentenza del Tribunale di Imperia, infatti, ha stabilito un principio fondamentale e chiarito che non solo è vietato tagliare le piante del vicino senza permesso ma sorge l’obbligo al risarcimento dei danni cagionati, da determinare sulla base del valore ornamentale delle piante.
Potatura delle piante del vicino senza consenso: è assolutamente vietato e sei obbligato al risarcimento danni
Con la sentenza n. 272/2025 del Tribunale di Imperia, è stata condannata al risarcimento una società che aveva danneggiato la recinzione di protezione di un edificio confinante e aveva rovinato alcune piante situate nel giardino di suddetta proprietà condominiale. A detta della società e del suo rappresentante legale, l’intervento di rimozione delle piante era diventato necessario perché avevano invaso il terreno circostante e, dunque, la proprietaria era da considerarsi negligente relativamente alle attività di manutenzione e potatura.

Il danno arrecato alle piante ornamentali era stato documentato tramite fotografie e dalle testimonianze della società, che aveva ammesso di aver incaricato i giardinieri, senza aver prima avvisato la proprietaria e ottenuto l’autorizzazione. Per tale motivo, il giudice ha stabilito l’obbligo di risarcimento danni per violazione del verde altrui, sulla base del cd. metodo svizzero, creato da agronomi esperti negli anni ’60. Si tratta di un meccanismo che prende in considerazione il valore ornamentale della flora, al fine di stimarne il prezzo e di quantificare il danno (come nel caso di una potatura non corretta). I criteri a cui fare riferimento sono: la dimensione, l’ubicazione e lo stato sanitario e vegetativo.
Il Tribunale di Imperia ha condannato la società al pagamento delle spese per il ripristino e ha chiarito che, nel caso in cui le piante del vicino dovessero invadere la propria proprietà, non bisogna mai farsi giustizia da soli, ma è necessario sempre avvertire l’amministratore di condominio o rivolgersi al giudice civile. Se il proprietario si oppone al taglio, è possibile diffidarlo e, nei casi di inerzia reiterata, si può adire il giudice di primo grado per obbligare l’interessato al taglio dei rami o delle radici che invadono lo spazio altrui oppure per ottenere l’autorizzazione per provvedere alla rimozione a spese dell’inadempiente.