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Pensioni

In pensione oggi: le 5 strade ancora aperte senza attendere i 67 anni

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Le alternative possibili nel 2025 per accedere alla pensione e non attendere i 67 anni, sono cinque ma tutte con requisiti diversi e con paletti da rispettare. 

Analizziamo in quest’articoli quali sono le strade reali che permettono di anticipare la pensione e con quali restrizioni.

In pensione oggi: le 5 strade ancora aperte senza attendere i 67 anni (Informazioneoggi.it)

Accedere al pensionamento anticipato diventa sempre più difficile, come dimostra la diminuzione delle richieste dei lavoratori negli ultimi sei mesi.

In pensione oggi: 5 strade ancora aperte

La prima alternativa che permette di lasciare il lavoro prima dei 67 anni, è la pensione anticipata ordinaria. Questa misura richiede u requisito contributivo di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e un anno in meno per le donne (41 anni e 10 mesi). Non è richiesto il requisito anagrafico, quindi, maturato il requisito contributivo si può fare richiesta di pensionamento.

In pensione oggi: 5 strade ancora aperte (Informazioneoggi.it)

Questa misura prevede, dalla maturazione del requisito una finestra di tre mesi. La finestra aumenta a quattro mesi se la pensione è liquidata dalla Cassa per i dipendenti degli: enti locali, sanitari, ufficiali giudiziari, insegnati di asilo e scuole elementari parificate. La finestra negli anni subirà un innalzamento, dai quattro mesi arriverà a nove mesi nel 2028). La pensione anticipata è l’unica misura che non richiede requisiti stringenti e non prevede penalizzazioni.

A seguire la pensione anticipata contributiva a 64 anni e con 20 anni d contributi. Questa misura poco richiesta, prevede che l’importo sia di almeno tre volte l’assegno sociale. Poi, la pensione Quota 41 che a prescindere dall’età prevede il pensionamento con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno maturato almeno dodici mesi di contributi di effettivo lavoro, prima del compimento del diciannovesimo anno di età. A questa misura possono accedere solo i lavoratori che si trovano in queste situazioni: disoccupati licenziati, caregiver, invalidi con una percentuale del 74% o superiore, addetti mansioni gravose o usuranti.

Sempre con 41 anni di contributi e 62 anni di età, è possibile accedere alla quota 103. L’assegno è calcolato con il sistema contributivo e può comportare una penalizzazione consistente sull’assegno pensione. Inoltre, bisogna rispettare una finestra di 7 mesi nel settore privato e 9 mesi nel settore pubblico. Infine, l’Opzione donna che nel 2025 è stata limitata, accessibile sono alle lavoratrici disoccupate o dipendenti da aziende in crisi, invalidi civili e caregiver. I requisiti sono 61 anni di età e almeno 35 anni di contributi, maturati entro il 31 dicembre 2024. Prevista una finestra di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.

Considerando la fotografia pensionistica attuale, usufruire del Bonus Maroni potrebbe essere una valida opportunità, viste le restrizioni delle misure che permettono di anticipare la pensione. Il Bonus Maroni è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2025.

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