Come raggiungere i 1500€ al mese con una pensione bassa grazie agli aiuti statali previsti per il 2025.
Con l’aumento del costo della vita e una crisi economica che non accenna ad arrestarsi, vivere con una pensione minima diventa una grande sfida.

Tuttavia, è importante sapere che esistono aiuti statali pensati proprio per sostenere chi si trova in questa condizione, permettendo – in presenza dei requisiti richiesti – di raggiungere un importo mensile pari a 1.500 euro netti.
Non si tratta di un diritto automatico né di una somma erogata indistintamente a tutti. Al contrario, l’accesso a questa cifra è possibile solo attraverso la combinazione di più misure assistenziali, riservate principalmente a pensionati con redditi bassi, invalidi civili, over 65 in difficoltà economica o persone anziane che vivono sole.
Le misure che permettono di incrementare l’importo mensile
La base di partenza è l’importo della pensione minima nel 2025, fissato a 603,40 euro al mese, con un incremento straordinario del 2,2% per chi percepisce un trattamento inferiore al minimo.

Questo porta l’importo mensile a 616,67 euro. A questo si possono sommare altri strumenti, come l’assegno sociale, che consente di ottenere 538,69 euro per 13 mensilità, destinato a chi ha almeno 67 anni e un reddito personale inferiore a 7.002,97 euro. Per le persone coniugate, il limite di reddito complessivo sale a 14.005,94 euro.
L’assegno sociale può essere erogato in misura piena o ridotta, in funzione del reddito dichiarato e dello stato civile. I soggetti non coniugati e senza reddito o coniugati con reddito familiare molto basso possono beneficiarne in forma integrale. In presenza di redditi lievemente superiori alle soglie indicate, l’importo viene invece proporzionalmente ridotto.
Un ulteriore strumento di supporto è l’Assegno di Inclusione (ADI). Questo è rivolto ai nuclei familiari che soddisfano specifici requisiti economici, tra cui un ISEE inferiore a 10.140 euro e un reddito familiare annuo al di sotto di determinati limiti, variabili in base alla scala di equivalenza e alla composizione del nucleo. Per i nuclei composti esclusivamente da persone di età pari o superiore a 67 anni, o da soggetti in condizioni di disabilità grave, la soglia di reddito si alza a 8.190 euro annui, moltiplicata secondo i parametri ADI.
Sono previste ulteriori limitazioni relative al patrimonio immobiliare (massimo 30.000 euro, esclusa la prima casa) e al patrimonio mobiliare, che varia da 6.000 a 10.000 euro in base al numero dei componenti del nucleo.
In sintesi, l’unione tra integrazione al minimo, assegno sociale, maggiorazioni e Assegno di Inclusione consente, nei casi in cui tutti i requisiti siano soddisfatti, di raggiungere un importo complessivo mensile fino a 1.500 euro netti. Una possibilità concreta, ma non automatica, che richiede attenzione, conoscenza delle normative e il supporto di enti competenti come l’INPS o i Centri di Assistenza Fiscale.