Scopri come ottenere dall’INAIL un’indennità una tantum da 15.000 euro con il Modello 190, chi può richiederla e quali documenti servono.
Sono numerose le misure economiche previste dallo Stato che restano spesso poco note ai cittadini, con il rischio concreto di perdere benefici anche importanti.

Una di queste è una prestazione una tantum da 15.000 euro erogata dall’INAIL in presenza di specifiche condizioni documentabili. Si tratta di un’indennità non nuova, ma ancora oggi sottoutilizzata a causa della scarsa conoscenza.
La prestazione è stata introdotta in via sperimentale con la Legge 190/2014, entrata in vigore nel 2015 e prorogata più volte fino a diventare strutturale con la Legge di Bilancio 2021. Dal 2023, l’importo dell’indennizzo è stato elevato a 15.000 euro, ma resta indispensabile rispettare determinati requisiti e utilizzare correttamente il Modello 190 per presentare domanda.
Come funziona il riconoscimento dell’una tantum INAIL da 15.000 euro
Possono richiedere questa indennità INAIL da 15.000 euro i soggetti che abbiano contratto una patologia riconducibile all’esposizione all’amianto, anche in ambito non professionale. La prestazione è rivolta in particolar modo a chi ha contratto il mesotelioma, una forma rara e aggressiva di tumore che si sviluppa principalmente in seguito all’esposizione all’amianto.

Il beneficio non è limitato all’ambito professionale: può essere richiesto anche da soggetti che hanno avuto esposizione ambientale o familiare, purché sia dimostrata la connessione causale.
Il diritto all’indennizzo può essere esercitato anche dagli eredi della persona colpita, ma entro tre anni dalla data della prima diagnosi. Per ottenere i 15.000 euro, è necessario presentare domanda all’INAIL utilizzando il Modello 190, allegando una serie di documenti fondamentali:
- Documento di identità del richiedente o dell’erede;
- Certificazione medica attestante la diagnosi di mesotelioma;
- Relazione sanitaria che colleghi la malattia all’esposizione all’amianto.
Il Modello 190 va presentato presso la sede territoriale competente dell’INAIL, a mano o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Si tratta di una dichiarazione autocertificativa, ma è indispensabile corredarla con una documentazione clinica completa e coerente.
È importante non confondere questa prestazione con altri strumenti previsti per i lavoratori, come il Fondo per le vittime dell’amianto, che riguarda esclusivamente casi di esposizione lavorativa. L’indennizzo INAIL da 15.000 euro, invece, si applica anche a esposizioni non professionali, purché certificate da medici accertatori.
La normativa considera un periodo massimo di latenza di dieci anni per il riconoscimento della patologia. Per questo motivo, è essenziale agire tempestivamente e con tutti i documenti in regola. Nonostante sia disponibile da tempo, l’indennità resta poco conosciuta: il che rende ancora più urgente far circolare le informazioni corrette, così da permettere a chi ha i requisiti di non perdere un diritto economico importante.