L’impiegato licenziato si vendica dell’azienda, ma è una truffa: attenzione a questi post su Facebook.
Negli ultimi giorni, numerose bacheche Facebook ospitano un post all’apparenza innocuo, ma che dietro la sua facciata emozionale cela una truffa ben congegnata.
Nella maggior parte dei casi, il post inizia con il racconto di un licenziamento da parte di una nota azienda di cosmetici, elettronica o moda, a seconda del target in cui si rientra.
Il dipendente licenziato – o, in molti casi, un parente – è in cerca di vendetta nei confronti dell’azienda e per farlo rivela un presunto segreto per ottenere box gratuite al solo costo di spedizione .
Stando a quanto riportano i post, l’azienda in questione – di cui viene fin dalle prime righe rivelato il nome – avrebbe firmato un accordo con alcuni brand per inviare box piene di prodotti gratis ai clienti, in cambio si richiedono semplici opinioni sugli stessi. Tuttavia, quella che sembra all’apparenza un’occasione da non perdere cela in realtà una truffa ben architettata.
“Mia madre ha lavorato per 9 anni da ****. E il giorno in cui la sua salute ha iniziato a peggiorare, l’hanno semplicemente mandata via. Come se non valesse più nulla.” Il messaggio, condiviso migliaia di volte, segue uno schema ben preciso: utilizza nomi cdi grande marche – come Douglas, Sephora o Amazon – e si basa su una narrazione coinvolgente allo scopo di far abbassare le difese di chi legge.
Dopo l’attacco strappalacrime, il testo prosegue con la manifestazione del desiderio di giustizia/vendetta da parte dell’autore. Per farlo, l’autore condivide il link per accedere a questa presunta selezione segreta sul sito ufficiale.
Tuttavia, il link non conduce al sito ufficiale del marchio citato, bensì a una pagina truffaldina che ricalca le fattezze dell’originale e che è stata creata appositamente per rubare dati personali o attivare abbonamenti nascosti.
Spinti dalla promessa di prodotti in omaggio, molti utenti compilano un questionario o una serie di sondaggi, volti a raccogliere le sue informazioni sensibile. In realtà, dietro alla promessa di una box omaggio, si nasconde un sistema che può portare a ingenti perdite economiche o al furto di identità.
A rendere questa truffa ancora più subdola è la strategia di fornire il link nei commenti, un modo per eludere i controlli automatici delle piattaforme. Il post sfrutta la fiducia generata da social, e spesso viene condiviso dalle vittime pensando di agire in favore dei propri contatti, così da estendere anche ad amici e parenti la possibilità di ottenere box gratuite al solo costo di spedizione.
Tuttavia, nessuna azienda seria distribuisce box gratuite tramite link casuali su Facebook, né esistono sezioni segrete accessibili solo con trucchi del genere.
È dunque fondamentale prestare molta attenzione quando si naviga sui social e condividere le proprie informazioni personali solo dopo essersi assicurati di trovarsi su un sito autorizzato e sicuro.È importante non lasciarsi trasportare dall’emotività e riconoscere i segnali tipici delle truffe online: promesse troppo belle per essere vere, richieste di dati, link nei commenti e riferimenti a presunti accordi riservati.
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