Affitto in contati: quando è possibile farlo nel 2025. Attenzione alle nuove regole sul contante: ecco quando si può pagare l’affitto senza incorrere in sanzioni.
Ancora nel 2025 sono numerosi gli inquilini che pagano l’affitto in contanti. Si tratta sicuramente di una modalità di pagamento semplice e immediata. Nel corso degli anni tuttavia, le norme in materia dei pagamenti in contati sono cambiante.

A dare una spinta a questi cambiamenti i nuovi limiti imposti dalle letti antiriciclaggio. Inoltre, ci sono delle differenze tra locazioni ad uso abitativo e commerciale. Scopriamo quindi come è cambiata questa situazione nel 2025 e quali rischi si corrono.
Qual è il limite per il pagamento in contati per l’affitto
Come abbiamo visto, il limite per il pagamento in contatti dell’affitto è stato modificato nel corso degli anni. Nel 2025 il tetto massimo per i pagamenti è stato fissato a 5.000 euro.

Ciò significa che è possibile pagare l’affitto cash se l’importo versato è inferiore a 5.000 euro. Questo è valido anche nel caso in cui si debbano pagare mensilità multiple, purché ogni pagamento sia chiaramente separato e documentato.
È bene attenersi al limite stabilito dalla normativa. Chi tenta di aggirare il limite frazionando un unico pagamento superiore al tetto legale in diversi versamenti, può comunque incorrere in sanzioni. Per poter essere in regola è necessario che ogni singola transazione sia riferita a una mensilità distinta e che sia accompagnata da una ricevuta specifica, nella quale dovranno essere indicate la data e l’importo.
Sono previste delle sanzioni per il superamento del limite che variano da 3.000 a 50.000 euro. Tuttavia, in caso di transazioni superiori ai 250.000 euro, le multe previste possono salire fino a 250.000 euro. In generale, tuttavia, i rischi maggiori riguardano i gestore di affitti in immobili di lusso o commerciali.
È compito dell’inquilino chiedere una ricevuta firmata ogni volta che paga i contanti. Il proprietario è obbligato a rilasciare la quietanza di pagamento su richiesta, con marca da bollo da 2 euro nel caso in cui l’importo supera i 77, 47 euro.
In assenza di questa ricevuta, il pagamento potrebbe non essere dimostrabile, con il rischio di richieste di versamenti duplicati o di perdita del diritto alle agevolazioni fiscali.
Dunque, per evitare ogni problema, sarebbe preferibile scegliere un pagamento tracciabile. Pagando l’affitto tramite un bonifico, la carta o un assegno si ha la garanzia di tracciabilità e dunque di riconoscibilità del pagamento.
È essenziale che l’inquilino chieda una ricevuta firmata ogni volta che paga in contanti. Il proprietario è obbligato a rilasciare la quietanza di pagamento su richiesta, con marca da bollo da 2 euro se l’importo supera i 77,47 euro. Senza tale ricevuta, il pagamento potrebbe non essere dimostrabile, con il rischio di richieste di versamenti duplicati o di perdita del diritto alle agevolazioni fiscali.