Cancellazione automatica delle cartelle esattoriali nel 2024: se è un sogno non svegliate i contribuenti debitori.
Accadrà realmente? il Governo ha approvato una nuova riforma della riscossione che raccoglie tra le ipotesi anche quella di annullamento automatico delle cartelle esattoriali.
L’approvazione del Governo Meloni è ancora in fase di esame preliminare. Parliamo del Decreto Riforma della riscossione ricco di novità anche in materia di annullamento delle cartelle esattoriali. La Riforma si propone, in generale, di razionalizzare il sistema di riscossione delle imposte e dei crediti maturati dagli Enti pubblici. Il primo sì è arrivato l’11 marzo 2024, ora l’iter procederà per raggiungere l’obiettivo di recuperare il gettito evaso nonché di snellire le procedure che l’Agenzia delle Entrate deve seguire in modo tale da ridurre la mole di lavoro.
Il sistema di recupero è oggi inefficace. Si recupera una piccola parte delle somme dovute e dopo dieci anni di iscrizione al ruolo si può recuperare solo il 15% del gettito dovuto all’AdE. La Riforma della riscossione, dunque, punterà su una rivoluzione del sistema stabilendo nuove modalità di compensazione volontaria dei crediti di imposta, una rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a 120 rate dal 2025 e lo stralcio automatico delle cartelle. Non una misura una tantum ma stabile, strutturale.
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Dal 1° gennaio 2025 si prevede un discarico automatico – stralcio delle cartelle – con i debiti non riscossi che verranno automaticamente discaricati al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento. Significa che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà cinque anni per poter procedere con il recupero delle somme.
Ci saranno anche casi di annullamento anticipato. Parliamo dei crediti interessati dal fallimento del debitore o dalla liquidazione giudiziale nonché in caso di verifica di assenza di beni aggredibili in possesso del debitore. Saranno previste, però, possibilità di riaffidamento del carico. Significa che per alcuni contribuenti lo stralcio sarà solo momentaneo.
Questo fino alla prescrizione del diritto di credito. Rimarranno esclusi dallo stralcio delle cartelle i crediti affidati all’Agenzia delle Entrate dal 1° gennaio 2025 se alla data del 31 dicembre del quinto anno successivo all’affidamento risulta sospesa la riscossione o se sono ancora pendenti procedure esecutive oppure concorsuali.
Il discarico in questi casi avverrà al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la sospensione cesserà ossia a conclusione della procedura. Il Governo ha intenzione di includere anche altri casi di esclusione. Insomma, va bene parlare di stralcio delle cartelle strutturale ma le condizioni sono stringenti e c’è ancora molto da definire.
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