In pensione fino a 7 anni prima? È possibile con questa misura che in pochi conoscono

Alcuni lavoratori possono anche in pensione anche 7 anni prima. Si tratta di un anticipo pensionistico che pochi conoscono.

I lavoratori possono andare in pensione al compimento dei 67 anni di età e con 20 anni di contribuzione, ovvero al raggiungimento della pensione di vecchiaia, oppure scegliere il pensionamento anticipato. In questo caso però devono essere in possesso di determinati requisiti.

In pensione 7 anni prima
Isopensione: che cosa è e come funziona (informazioneoggi.it)

Oltre alla pensione anticipata ordinaria con 41 anni e 10 mesi, nel 2024 si può uscire dal mondo del lavoro anche con le seguenti misure: l’APE Sociale, Quota 103 e Opzione Donna. Tuttavia, esiste anche un’altra possibilità: l’isopensione. Scopriamo a chi è destinata e come funziona.

In pensione a 60 anni con l’isopensione: ecco la procedura per richiederla

L’isopensione è una misura istituita dalla legge Fornero che permetteva ai lavoratori di andare in pensione fino a 4 anni prima. In via sperimentale, nel 2023 il periodo massimo di anticipo si è allungato arrivando a 7 anni prima. Però, il cosiddetto decreto Milleproroghe ha prorogato la sua durata che rimane “lunga” fino al 2026.

Ma di cosa si tratta? In pratica, l’isopensione è una misura che accompagna i lavoratori che sono più vicini alla pensione di vecchiaia oppure a quella di anticipo, per un massimo di 7 anni. I costi sono interamente a carico del datore di lavoro.

Però ci sono alcune condizioni da rispettare che riguardano l’azienda. Infatti, la misura può essere utilizzata solo in aziende con almeno 15 dipendenti e se è presente un accordo tra datore di lavoro e organizzazioni sindacali per esubero del personale o piano di ristrutturazione.

I lavoratori per tutta la durata dell’isopensione hanno diritto a un incentivo pagato dal datore di lavoro che copre stipendio e contributi per 13 mensilità. Si tratta del cosiddetto incentivo all’esodo erogato dall’INPS a cui l’azienda ha anticipato il versamento attivando una fideiussione bancaria. L’assegno non tiene conto, però, della contribuzione figurativa che sarà versata dal datore di lavoro per tutto il periodo e nemmeno delle trattenute, delle cessioni del quinto e della rivalutazione ISTAT. Tuttavia, è soggetto a tassazione IRPEF.

La isopensione non deve essere richiesta dal lavoratore perché è una scelta dell’azienda, previo accordo con le organizzazioni sindacali. Quindi, se il datore di lavoro vuole avvalersi di questa misura deve presentare una richiesta all’INPS che rilascerà l’autorizzazione per il procedimento ma solo dopo aver accettato anche la garanzia fideiussoria.

In seguito, il datore di lavoro invierà la proposta di isopensione ai lavoratori individuati dall’accordo. Però, i lavoratori non sono obbligati ad accettarla perché la domanda deve essere sottoscritta sia dal lavoratore sia dall’azienda.

I pagamenti dell’isopensione si interrompono quando il lavoratore raggiunge i requisiti per la pensione ordinaria. Il passaggio non è automatico: infatti, il lavoratore deve presentare la domanda di pensionamento prima del raggiungimento dei requisiti.

Infine, nel caso in cui il lavoratore maturasse il diritto al pensionamento anticipato prima della scadenza dell’isopensione può scegliere di ricevere l’assegno di quest’ultima misura fino alla scadenza dell’accordo.

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