Valutate il versamento dei contributi volontari? Attenzione ai costi in salita

Il costo dei contributi volontari nel 2024 è aumentato per effetto dell’adeguamento all’inflazione del 5,4%. Un solo anno svuota il conto. 

L’INPS ha pubblicato una Circolare (numero 36) con i valori 2024 dei contributi volontari. Le cifre sono aumentate del 5,4% rispetto allo scorso anno e hanno raggiunto livelli altissimi.

Quanto costano i contributi volontari
Che costi per i contributi volontari! (Informazioneoggi.it)

Nella Circolare numero 36 del 2024 l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha reso note le tabelle con l’adeguamento alla rivalutazione del 5,4% registrata con riferimento al 2023. Interessati dalle modifiche di importi sono sia i lavoratori dipendenti che autonomi iscritti all’INPS. Ricordiamo che i contributi volontari sono utili per perfezionare i requisiti utili per il raggiungimento della pensione in caso di interruzione o sospensione dell’attività lavorativa.

Possono accedervi tutti i lavoratori nel momento in cui non svolgono più un’occupazione dipendente o autonoma, chiedono brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio o hanno un contratto part time orizzontale oppure verticale. Una volta ottenuta l’autorizzazione ai versamenti volontari non decadrà mai, anche dopo un’interruzione potranno essere ripresi. Un’occasione unica per evitare di ritardare i tempi del pensionamento ma, attenzione, tutto questo ha un costo.

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Quanto costano i contributi volontari nel 2024

Nel 2024 serviranno 4.109 euro minimo per coprire un anno di contribuzione volontaria (nel 2023 erano 3.898 euro). Le cifre dipendono dalla decorrenza dell’autorizzazione, prima o dopo il 31 dicembre 1995 dato che il costo totale si calcola applicando alla retribuzione di riferimento ossia lo stipendio dell’ultimo anno di lavoro l’aliquota contributiva attiva. Parliamo del 27,87% per gli ex dipendenti che hanno ottenuto l’autorizzazione entro il 31 dicembre 1995 e del 33% per chi l’ha ottenuta successivamente.

La rivalutazione del 5,4%, poi, ha aumentato i minimali e i massimali annui imponibili per calcolare gli importi. Si va da un minimo di 239,44 euro con contributo minimo superiore a 79,02 euro ossia 4.019,79 euro considerando 52 settimane. Se l’autorizzazione è precedente al 1996, invece, il contributo minimo settimanale è di 66,73 euro ossia 3.470,06 euro all’anno per il versamento volontario di contribuzione. Superando i 55.008 euro di retribuzione pensionabile, poi, si supererebbe la prima fascia e si applicherebbe l’aliquota dell’1%. Il massimale arriva a 119.650 mula euro per chi non ha contributi versati prima del 1996.

Per quanto riguarda artigiani e commercianti le regole della prosecuzione volontaria prevedono che si attribuisca una delle otto classi di reddito previste dalla Legge 233 del 1990. Nello specifico si parla della classe il cui reddito medio risulti pari oppure di poco superiore al valore medio mensile dei redditi prodotti dal richiedente negli ultimi 36 mesi di attività. Per quanto riguarda le aliquote del 2024 sono state fissate al 24% per gli artigiani e il 24,48% per i commercianti.

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