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L’AIFA elenca i farmaci da non usare quando si ha il raffreddore, il motivo è allarmante

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Seguendo le indicazioni dell’European Medicines Agency l’Agenzia Italiana del Farmaco vieta l’uso di alcuni farmaci per diversi pazienti. 

Il raffreddore e la congestione nasale non si devono curare assumendo determinati medicinali. I prodotti con pseudoefedrina sono sconsigliati, vediamo per quale motivo.

L’AIFA dice no ad alcuni farmaci (Informazioneoggi.it)

La pseudoefedrina ha un’azione decongestionante e viene somministrata per via orale. L’ammina si presenta nei medicinali in commercio in associazione con altri principi attivi. Solitamente i farmaci con la pseudoefedrina vengono somministrati in caso di raffreddore, influenza, riniti acute, rinosinusite acuta di origine virale, allergie. Agiscono come decongestionanti inducendo una vasocostruzione e rispondendo ai recettori alfa 1 che si trovano nella mucosa nasale. Sui bugiardini dei farmaci contenenti l’ammina si leggono diversi effetti collaterali come disturbi gastrointestinali, mal di testa, vertigini, aumento della frequenza cardiaca, palpitazioni, tremore, ansia e insonnia.

Tra le controindicazioni, invece, leggiamo l’allergia nota alla pseudoefedrina o ad uno degli altri componenti attivi, la gravidanza e l’allattamento al seno. Inoltre l’uso è sconsigliato ai soggetti con ipertensione, diabete, asma, ipertiroidismo, malattie renali e cardiovascolari nonché con glaucoma. Ora l’AIFA ha diramato una nota informativa in cui vieta la somministrazione dei farmaci con l’ammina proprio per la sua destinazione d’uso principale.

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Il raffreddore non si cura con i farmaci a base di pseudoefedrina

I farmaci con pseudoefedrina sono stati più volte sotto indagine da parte dell’AIFA. Ultimi studi hanno rilevato rischi elevati in associazione a tali medicinali. Nello specifico sono stati segnalati casi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e di sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile. I rischi aumentano quando il paziente è affetto da ipertensione grave o non controllata oppure da malattie renali o insufficienza renale acuta o cronica.

Questi pazienti devono essere tutelati e di conseguenza si proibisce l’uso della pseudoefedrina. I sintomi a cui prestare attenzione in caso di PRES e RCVS sono mal di testa intenso e improvviso, mal di testa a rombo di tuono ossia un dolore della testa che impiega pochi minuti per raggiungere la massima intensità come se si subisse un colpo improvviso nel cranio. Tra gli altri sintomi nausea, vomito, stato confusionale, intontimento e convulsioni nonché disturbi visivi.

L’AIFA, dunque, esorta i pazienti con le patologie indicate ad interrompere l’uso dei farmaci e chiedere assistenza medica soprattutto se la somministrazione è stata prolungata nel tempo o se si notano sintomi sospetti. Fortunatamente i disturbi possono essere trattati in modo efficace e nessun decesso è finora sopraggiunto.

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